Locarno, ecco “Perfidia”, unico film italiano in concorso [TEASER UFFICIALE]

Si tratta dell’unico film italiano in concorso alla 67esima edizione del Festival di Locarno e racconta la realtà sassarese, che il regista Bonifacio Angius conosce bene, tra disoccupazione, clientelismo e solitudine. “Perfidia” concorre al Pardo d’Oro nella rassegna del Canton Ticino: protagonisti Angelo (Stefano Deffenu) e il genitore Peppino (Mario Olivieri). La pellicola, prima mondiale e opera prima, si svolge proprio a Sassari dove Angius è nato 32 anni fa: prodotto da Movie Factory e il Monello Film, con il contributo della regione Sardegna, partecipa al Concorso insieme con altre 17 opere, tra le quali il franco-italiano “La sapienza” di Eugéne Green. Di seguito, il teaser ufficiale della pellicola:

Locarno, ecco “Perfidia”

Bonifacio Angius ha 32 anni e, al primo colpo, viene ‘chiamato’ a Locarno per presentare il suo lungometraggio d’esordio, “Perfidia”. Senza dubbio, grande soddisfazione per lui, tanto onore e anche tanti oneri. Responsabilità che derivano dall’opportunità di rappresentare il proprio paese ad un Festival così prestigioso. Diciassette i titoli in concorso, che si contenderanno il Pardo d’oro assegnato da una giuria presieduta da Gianfranco Rosi e di cui fanno parte il regista tedesco Thomas Arslan e le attrici Sonia Braga e Connie Nielsen.

La trama del film

Ieri, 10 agosto, il film “Perfidia” è stato proiettato a Locarno. Come accennato, narra la storia di un padre e di un figlio che si avvicinano quando ormai è troppo tardi. Appassionante e a tratti struggente l’intreccio con all’interno una serie di personaggi abbandonati a loro stessi in una grande solitudine, in un mondo senza pietà e senza speranza, dove non esistono i buoni e dove non ci sono cattivi.
Ogni kermesse che si rispetti ha, nel suo cuore, un’alta competitività: “Perfidia” deve, infatti, vedersela con film di spessore, tra questi “Nuits Blanches sur la Jetée” di Paul Vecchiali, “Cavalo Dinheiro” del portoghese Pedro Costa, i documentari “The iron Ministry” di J.P. Sniadecki e “L’Abrì” dello svizzero Fernand Melgar. A questi si aggiungono “Dos disparos” di Martin Rejtman, “La Principessa di Francia” di Matias Pineiro, “Ventos De Agosto” del brasiliano Gabriel Mascaro e “Navajazo” del debuttante messicano Ricardo Silva.

(foto by facebook)

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