I Mercenari 3 – The Expendables, un film “corale” che rischia di confondere

E’ uscito ieri, giovedì 4 settembre, in ben 359 copie I Mercenari 3 – The Expendables diretto da Patrick Hughes e con protagonisti Sylvester Stallone, Harrison Ford, Jason Statham, Mel Gibson, Dolph Lundgren, Wesley Snipes, Jet Li, Randy Couture, Antonio Banderas, Ronda Rousey, Terry Crews, Arnold Schwarzenegger, Victor Ortiz, Kellan Lutz e Glen Powell. In questo nuovo capitolo della saga Barney Ross (Stallone), Christman (Statham) ed il resto della banda si trovano faccia a faccia con Conrad (Gibson): quest’ultimo aveva fondato il gruppo insieme al primo, però poi è cambiato ed è diventato violento. Barney allora ha deciso di ucciderlo, ma – a quanto pare – Conrard è riuscito miracolosamente a salvarsi. Ora quindi la sua missione è quella di annientare i Mercenari: ce la farà?

Sicuramente è un film nettamente superiore al secondo, che invece cercava di imitare un po’ di più l’originale: le sequenze sono costruite bene e davvero con parecchia adrenalina. L’azione è il fattore più importante. E’ impossibile perdere la lotta a mani nude tra Sly e Gibson: è come vedere Mad Max (lungometraggio del 1979, conosciuto anche come Interceptor, diretto da George Miller) contro Ross. I loro dialoghi ipnotizzano lo spettatore e Gibson sembra addirittura rubare la scena al collega che invece nei due lavori precedenti era il leader indiscusso: è certamente la sua l’interpretazione migliore. Questo ruolo inedito pare fatto su misura per lui e sono in tanti a sperare che in futuro possa tornare in queste vesti magari in uno spin-off.

Nel complesso si tratta di un buon film, anche se gli attori sono davvero tanti e questo rischia di creare troppo caos. E poi – elemento da non sottovalutare – così ognuno ha poco tempo per apparire sul grande schermo, non riuscendo così a dare il meglio di sé. E’ proprio questo il grande problema: invece di essere una pellicola corale, il risultato è una storia fatta di confusione e di personaggi individuali. Il consiglio per un ipotetico quarto capitolo è quello di non esagerare con gli interpreti protagonisti o almeno di cercare di amalgamarli meglio.

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