Categorie: Recensioni

Arance e martello, Diego Bianchi non delude le aspettative

E’ stato presentato ieri, venerdì 5 settembre, in chiusura della Settimana della Critica alla 71esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia ed è anche uscito nelle sale cinematografiche Arance e martello (guarda il trailer su Velvet Cinema), primo lungometraggio che vede dietro la macchina da presa Diego Bianchi, alias Zoro. Nel cast – oltre allo stesso conduttore e blogger – figurano Josafat Vagni, Ilaria Spada, Nicola Pistoia, Margherita Vicario (Nina de I Cesaroni 6, leggi il riassunto della prima puntata su Velvet Cinema), Giorgio Tirabassi, Massimo De Santis (leggi l’intervista di Velvet Cinema) e tanti altri. Si tratta di “un film in costume ambientato nell’Italia del 2011” e precisamente nel mercato popolare di via Orvieto a Roma (zona San Giovanni in Laterano).

Si diffonde la voce che il Comune voglia chiudere i banchi, così i commercianti possono solo rivolgersi alla piccola sezione del Pd che si trova però in fondo alla strada, separata dal resto della zona con un muro di cemento, ovvero quello dei lavori per la metro C. Il tutto è ambientato in una zona molto cara al regista, visto che è nato e cresciuto: sarà proprio per questo motivo che Zoro è riuscito ad immedesimarsi così tanto nella storia? I commenti a Venezia sono discordanti, ma forse perché con Bianchi non ci sono vie di mezzo: o lo si ama, o lo si odia.

Chi lo critica pesantemente dovrebbe comunque pensare che ci troviamo di fronte ad un’opera prima. Un esperimento che in realtà non delude affatto le aspettative. In fondo racconta le tensioni sociali ed i problemi della popolazione in una maniera che è naturale ed universale. Ovviamente sempre con un pizzico di umorismo che non guasta mai. Una fotografia di Roma ben riuscita, con un’interpretazione dell’allora sindaco (Gianni Alemanno) da parte di Tirabassi al limite della perfezione. Forse l’unica nota negativa è rappresentata dai dialoghi che potevano essere sviluppati ancora di più, ma nel complesso ci troviamo di fronte ad un buon film, divertente e che allo stesso tempo fa riflettere.

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Samantha Suriani

Toglietemi tutto, ma non la musica, il buon cibo…e la tinta rossa. Potrei diventare pericolosa.

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Samantha Suriani

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