Quei lunghi applausi conquistati durante la Mostra del cinema di Venezia sono diventati facce incollate davanti alla tv, sguardi densi di commozione e orgoglio, moti d’ammirazione in un sabato sera che sembrava come tutti gli altri e invece è diventato una piccola perla. 1,9 milioni di persone, nella serata di ieri (27 settembre), hanno guardato su Rai3 Italy in a day, il docufilm realizzato da Gabriele Salvatores, il primo esperimento in Italia di cinema partecipativo, ispirato al format inaugurato da Ridley Scott con Life in a Day del 2011.
Tramite un’imponente campagna di comunicazione è stato chiesto agli italiani, per la giornata del 26 ottobre 2013, di raccontare la loro quotidianità . Immortalare un momento per loro particolarmente significativo e rappresentativo. La risposta è stata incredibile: 44.197 video ricevuti per oltre 2.200 ore di immagini e 632 video montati per un risultato finale pari a 75 minuti di proiezione. E quei 75 minuti, ieri, sono stati un uragano di emozioni.
Gli italiani si sono incantati a guardare gli altri italiani oppure se stessi. Flash di padri, figli, uomini, donne, bambini. Di notte, di giorno. Felicità , tristezza, coraggio, riscatto, anche rassegnazione. Tutto amalgamato con il talento di Salvatores e una passione autentica. “Grazie Gabriele Salvatores, grazie Italia“, ha cinguettato Fiorello su Twitter; “L’immensa bellezza!“, ha fatto eco Nicola Savino. E poi altri messaggi, una valanga che non ha nemmeno bisogno di nomi e cognomi: “Quanta poesia, quanta dignità , quanta bellezza. Quanta vita“, “La quotidianità può essere densa di poesia, essere italiani un modo speciale e sentimentale di vivere“, “capolavoro artistico ed emotivo nella sua incredibile semplicità “, “un esperimento ben riuscito sull’Italia che ogni giorno vive le sue tante piccole vite, è stato un bellissimo collage della ns vita, siamo meravigliosi, il futuro è nostro“. Viva l’Italia: ancora possiamo dirlo. Per fortuna.








