Trash, nelle favelas di Rio de Janeiro una favola moderna

Presentato al Festival del cinema di Roma, Trash è l’ultimo film del regista di Stephen Daldry, candidato per ben tre volte all’oscar con Billy Elliot, The Hours e The Reader A voce alta film magistralmente girati ed interpretati; anche questa volta Daldry prova a creare una pellicola ad altissimo livello, affidandosi anche ad attori bravi come Rooney Mara e Martin Sheen. Il film ricorderà ai più attenti (ma anche ai non appassionati) The millionaire, la pellicola del 2008 girata da Boyle.

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Nel caso di Trash siamo a Rio de Janeiro, nelle favelas che ricordano un altro capolavoro, Ciudad de Deus; tre bambini poveri, sporchi e disperati, sono costretti a frugare nelle discariche per trovare qualcosa da mangiare o da rivendere. Proprio mentre sono alla ricerca di qualcosa per svoltare la giornata i tre bambini trovano un portafoglio che potrebbe incastrare un deputato nonché candidato alla poltrona di Sindaco di Rio. Iniziano quindi una serie di situazioni rocambolesche e ad alta suspence: i ragazzini sono inseguiti dalla (corrotta) polizia di Rio e devono trovare una via di fuga.

Il film vorrebbe essere un thriller che emoziona, e in alcune scene tiene davvero gli spettatori con il fiato sospeso ma a volte trascende nell’irrealtà, guastando completamente la visione. Trash è in realtà una favola in cui i tre bambini sono i protagonisti di una rivolta dal basso, riescono a superare ogni ostacolo e a raggiungere l’agognato lieto fine. I due attori hollywoodiani non hanno che una parte marginale nel film e il sospetto è che siano stati scritturati unicamente per attrarre il pubblico; Trash piacerà sicuramente a chi è in cerca di buoni sentimenti, ma lascerà a bocca asciutta chi si aspetta un po’ di realtà e meno zucchero.

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