Un altro lutto colpisce il mondo del cinema italiano: l’attrice Laura Antonelli è morta a Ladispoli, nella casa in cui viveva da sola. Aveva 74 anni. Non è ancora nota la data del decesso, l’ultima persona ad averla vista – venerdì 19 giugno – è stata la badante. Il fratello della Antonelli, che vive in Canada, è stato avvertito e con ogni probabilità arriverà in Italia nelle prossime ore. Nata a Pola nel novembre 1941, vero nome Laura Antonaz, ha raggiunto il culmine della popolarità negli anni Settanta e Ottanta. Prima ha lavorato in una serie di pellicole erotiche, poi è riuscita a fare il salto di qualità e a ottenere diversi ingaggi in film d’autore: fra gli altri l’hanno diretta Luchino Visconti, Luigi Comencini, Giuseppe Patroni Griffi, Tonino Cervi, Sergio Corbucci, Ettore Scola.
All’inizio degli anni Novanta è iniziato il declino: nella sua villa di Cerveteri sono stati trovati ben 36 grammi di cocaina. La Antonelli è stata arrestata dai Carabinieri e associata alla casa circondariale di Rebibbia (Roma), dopo qualche giorno ha ottenuto gli arresti domiciliari. Condanna in primo grado a tre anni e sei mesi di carcere per spaccio di stupefacenti. Nel 2000 ha però ottenuto l’assoluzione dalla Corte d’appello di Roma, che l’ha riconosciuta consumatrice abituale di stupefacenti ma non spacciatrice. La legge italiana nel frattempo era cambiata, stabilendo che l’assunzione di droga per uso personale, nei limiti stabiliti, non rappresenta più reato. Di conseguenza Laura Antonelli ha ottenuto il proscioglimento dalle accuse formulate nei suoi confronti e la non punibilità per i reati a lei ascritti.
L’attrice ha provato a rilanciare la sua carriera: nel 1991 ha girato Malizia 2000, il seguito della pellicola che è diventata un cult del genere. Fu però un fiasco al botteghino, ormai l’immagine pubblica della Antonella era irrimediabilmente compromessa. Non solo: nello stesso periodo si è fatta iniettare collagene sul viso ma i risultati sono stati a dir poco catastrofici e i suoi lineamenti sono rimasti sensibilmente alterati. Laura ha denunciato il produttore e il regista del film, rei di averla costretta a sottoporsi a quel trattamento estetico, e anche il chirurgo plastico. Ai tre uomini è stato chiesto un risarcimento pari a 30 miliardi di lire. Dopo tredici anni il Tribunale di Roma ha respinto tale richiesta sentenziando che le alterazioni dermatologiche patite da Laura Antonelli non andavano ascritte alle sostanze iniettatele bensì a una reazione allergica.
La Antonelli, per tutte queste vicende, è caduta in uno stato di profonda depressione che ha reso necessario più di una volta il ricovero presso il centro d’igiene mentale di Civitavecchia. Nel 2003 il ministero di Grazia e giustizia le ha riconosciuto un risarcimento forfettario di diecimila euro. Dopo il ricorso, nel 2006 è stato riconosciuto un risarcimento di 108.000 euro più gli interessi, per i danni di salute e di immagine patiti a seguito della luna battaglia giudiziaria.
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