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Oscar 2017: “È solo la fine del mondo” di Xavier Dolan tra i 9 candidati per Miglior Film Straniero

L’Academy Awards che assegna annualmente i premi Oscar ha reso noti i nomi dei 9 film che si contenderanno l’ambita statuetta come “miglior film straniero”. Ecco la lista.

Nelle ultime ore l’Academy Awards ha stilato la shortlist dei 9 lungometraggi che si contenderanno il premio più importante come “miglior film in lingua straniera”. Tra questi spicca il film del regista canadese Xavier Dolan “È solo la fine del mondo” , che alla giovane età di 26 anni, ma con una già ben solida carriera alle spalle, è per la prima volta in corsa per l’ambito riconoscimento. Ma ecco la lista dei famigerati 9. Iniziamo in ordine alfabetico per stato, così come pubblicato dall’Academy e quindi il primo film viene dall’Australia ed è “Tanna” di Bentley Dean e Martin Butler. Presentato durante la Settimana della Critica a Venezia 72, è uscito nelle sale mondiali nel 2016: ci troviamo in una società tribale del Pacifico meridionale, una ragazza, Wawa, si innamora di Dain, il nipote del capo tribù. Quando una guerra fra gruppi rivali si inasprisce, a sua insaputa Wawa viene promessa in sposa ad un altro uomo come parte di un accordo di pace. Così i due innamorati fuggono, rifiutando il destino già scelto per la ragazza. Dovranno però scegliere fra le ragioni del cuore e il futuro della loro tribù, mentre gli abitanti del villaggio lottano per preservare la loro cultura tradizionale anche a fronte di richieste di libertà individuale sempre più incalzanti.

A seguire troviamo il sopra citato film canadese di Xavier Dolan  “È solo la fine del mondo” con Marion Cotillard, Vincent Cassel e Lea Seydoux ( film di cui vi abbiamo parlato qui) ed è la storia di come un semplice pranzo in famiglia – per qualcuno – possa diventare la fine del mondo. Il lungometraggio di Dolan è già stato insignito all’ultimo Festival di Cannes di un premio speciale per la giuria. Poi abbiamo il film candidato dalla Danimarca “Land of Mine” di Martin Zanvliet, già acclamato al Festival del Cinema di Toronto, racconta un frammento di storia ancora sconosciuto a molti. Nei giorni che seguirono la resa della Germania nazista nel maggio del 1945, i soldati tedeschi in Danimarca furono deportati e vennero messi a lavorare per quelli che erano stati i loro prigionieri. Obiettivo rimuovere le 2.000.000 di mine posizionate dalle truppe tedesche sulle coste danesi. Incredibilmente attento e delicato, il film racconta il desiderio di vendetta, ma anche il ritrovamento del senso di umanità di un popolo dilaniato dalla guerra.

Sempre nella shortlist troviamo il film tedesco “Vi presento Toni Erdmann” di Maren Ade: Inès è una donna in carriera che lavora in una grande azienda tedesca a Bucarest. La sua vita sembra scorrere tranquilla fino all’arrivo improvviso di Winfried, suo padre, che le pone questa domanda: “sei felice?”. La sua incapacità di rispondere alla domanda segna l’inizio di un profondo sconvolgimento. Questo padre ingombrante, sempre pronto a fare scherzi, e di cui lei si vergogna un po’ farà di tutto per aiutarla a ritrovare se stessa inventandosi un buffo ed eccentrico personaggio: Toni Erdmann.

Candidata anche una produzione iraniana “The Salesman” uscito in Italia come “Il Cliente”, il film di Asghar Farhadi. Costretti ad abbandonare il loro appartamento al centro di Teheran a causa di urgenti lavori di ristrutturazione, Emad e Rana traslocano in una nuova abitazione. Un incidente con l’ex inquilina sconvolgerà la vita della giovane coppia. La Norvegia presenta  – con buon esito – un altro film che riguarda la Seconda Guerra mondiale: si tratta di “The King’s Choice” che racconta  l’attacco Tedesco alla Norvegia nei tre giorni decisivi dell’aprile 1940. La Russia si gioca il grande Andrei Konchalovsky ed il suo film “Paradise” presentato durante la 73esima edizione del Festival di Venezia e siamo ancora una volta con tematiche di guerra, ma raccontate con la poesia del regista e sceneggiatore russo. Questo film è un monito: storie di vita quotidiana durante la Seconda guerra mondiale per ricordare “che questo è stato”. Rai (Paradise) è un lungometraggio sui destini incrociati di tre personaggi nel tempo triste di una guerra senza precedenti: Olga, un’aristocratica russa emigrata e ora parte della Resistenza francese; Jules, un collaborazionista francese; Helmut, un ufficiale di alto rango delle SS.

Chiudono la selezione il film svedese “A Man called Ove” di Hannes Holm che parla del e è un uomo sgarbato che molti anni addietro – prima di essere deposto – ricopriva il ruolo di presidente dell’associazione dei condomini. A lui però della deposizione non gliene importa niente e continua a sorvegliare con aria severa tutto il vicinato. Quando Parvaneh e la sua famiglia si spostano in zona e per sbaglio entrano a contatto con lui, nasce tra i due un’inaspettata amicizia. E per finire lo svizzero “La mia vita da Zucchina”, accolto benissimo a Cannes il film in stop motion di Claude Barras . Protagonista è un bambino di 9 anni soprannominato Zucchina, che dopo la scomparsa della madre viene mandato a vivere in una casa famiglia: grazie all’amicizia di un gruppo di coetanei, tra cui spicca la dolce Camille, riuscirà a superare ogni difficoltà, abbracciando infine una nuova vita.

Tra il 13 ed il 15 gennaio 2017 si riunirà una commissione speciale con membri provenienti sia da Londra che da Los Angeles ed insieme decideranno la lista definitiva dei 5 candidati definitivi per l’Oscar come miglior film in lingua straniera.

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Redazione

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