Novità YouTube: film completi gratis ma con interruzioni pubblicitarie

Il mese di ottobre ha segnato l’inizio di una nuova era per YouTube, una delle piattaforme di videosharing più conosciute. Da circa un mese, infatti, negli Stati Uniti, è possibile collegarsi al sito o usare l’app per guardare alcune pellicole hollywoodiane per intero. L’unico costo è quello che deve sostenere la pazienza quando è il momento della pubblicità.

Se anche voi avete pensato che fosse davvero giunta l’ora per un canale cosi importante come YouTube di permettere la visione gratuita di film completi, state per leggere la notizia che fa per voi. Noi la riportiamo ma ad annunciarla è stato proprio Rohit Dhawan, il dirigente del “tubo” che, a quanto pare, ci ascolta e tiene in grande considerazione la nostra opinione. “Abbiamo colto questa opportunità basandoci sulle richieste degli utenti e l’abbiamo aggiunta all’offerta di film a pagamento. È anche una bella occasione per gli inserzionisti”, ha detto in un’intervista ad AdAge.

Google, la proprietaria della piattaforma Youtube, ha pensato dunque sì a soddisfare questa nostra richiesta ma anche, e forse soprattutto, ai guadagni derivanti dalla pubblicità. Infatti, sarà possibile vedere in streaming – ma non ancora in Italia – film americani famosi come ‘Terminator’, ‘Rocky’ e ‘Legally Blonde’ (‘La rivincita delle bionde’)… Un centinaio di film, ognuno accompagnato dalla didascalia ‘Free with Ads’.

Il canale online YouTube si “televisionizza”

Film gratis su YouTube, in cambio di spot pubblicitari. Dopo aver assistito alla messa in rete delle comuni televisioni con l’avvento delle Smart Tv, la decisione presa da una delle piattaforme con più utenti al mondo (si stimano nell’ordine dei miliardi) mostra un’altra tendenza. Posto che ormai sarà praticamente impossibile tornare all’era pre-internet, i recenti sviluppi porterebbero a pensare che questo è il momento in cui la parte del web dedicata alla visione di contenuti vada incontro ad una “televisionizzazione”.

Dal punto di vista del modello, l’idea di permettere di usufruire di un’opera completa a patto di “sopportare” la pubblicità non è affatto nuova. Anzi, è direttamente collegabile allo schema che ha caratterizzato le proiezioni casalinghe per molti e molti anni. A grandi passi il portale video si avvicina alla tv generalista e, naturalmente, va a caccia degli inserzionisti. E di modi di polarizzare utenti distratti dalle altre possibilità che offre la concorrenza dei cugini Amazion e Netflix, ovviamente.

Per differenziarsi, intanto, YouTube consente già di acquistare e poi guardare in streaming film recenti e classici, in un catalogo sempre più in espansione. In sordina, all’inizio di ottobre ha lanciato anche una nuova sezione. Quest’ultima ospita pellicole più vecchie e permette di vederle gratuitamente a patto di guardare un po’ di pubblicità. Questa sezione è rintracciabile nella pagina dove ci sono già i film a pagamento. In Italia non è ancora presente.

Un investimento sicuro

L’apertura della sezione di film gratis interrotti dagli spot serve anche, e soprattutto, ad attirare più inserzionisti e anche rappresentare un investimento sicuro su contenuti il cui gradimento da parte del pubblico è già stato valutato. Proprio per questo il sito ha deciso di pubblicare film gratuiti sponsorizzati dalle pubblicità. Moltissimi sono ad oggi gli inserzionisti attratti dai suoi 1,9 milioni di utenti attivi giornalmente e quello di YouTube è un sistema invidiato dalla concorrenza, ad esempio Disney e Hulu, che vorrebbero adottarlo a loro volta.

Per fortuna, dunque, sembrerebbe che YouTube abbia allontanato per ora le conseguenze negative dell’assalto delle piattaforme tecnologiche e dei social al settore della produzione di contenuti e dello streaming, una modalità amata dai giovanissimi. Facebook e Instagram si sono da sempre dimostrate molto aggressive sul fronte video. Il social di Mark Zuckerberg ha lanciato in tutto il mondo Watch, per vedere show, notizie e serie originali. Mentre Instagram dà la possibilità di caricare video e contenuti originali di un’ora attraverso la cosiddetta “IGTv“.