Riviera Film Festival 2023, Parade: se la Chiesa non vuole dare il divorzio

Il Riviera Film Festival 2023 ha offerto in prima visione assoluta in Italia il film lituano Parade diretto da Titas Laucius e davvero molto interessante. Si tratta della storia di due ex che cercano di separarsi anche in Chiesa per permettere a lui di risposarsi.

Al Festival a Sestri Levante il pubblico e la stampa hanno avuto anche l’opportunità dopo la messa in onda del film di parlare e confrontarsi con il regista simpaticissimo e disponibile oltre a essere persona davvero molto profonda.

I protagonisti del film sono Rasa Samuolyte nel ruolo di Migle, Barbora Bareikyte in quello di Gabriele e Giedrus Savickas in quello di Eimantas. La regia del film invece è di Titas Laucius per un’opera davvero molto interessante anche se non priva di difetti.

Parade, la trama

Parade protagonista
Parade, film (Velvet Cinema)

Parade racconta la storia di una coppia che ha divorziato 26 anni prima, ma che ora deve affrontare il divorzio anche in Chiesa. Tutto inizia quando Eimantas chiede, al funerale di sua madre, all’ex moglie di ottenere l’annullamento in Chiesa per potersi risposare con il rito cristiano. La donna accetta anche se si trova catapultata in una situazione piuttosto bizzarra. Di fronte ai tribunali ecclesiastici ne vedremo davvero di tutti i colori, con i due ex che rifletteranno anche sui motivi della fine della loro storia d’amore.

La Recensione

Parade finale
Parade, la recensione (Velvet Cinema)

Al centro del film troviamo una grottesca e comica critica al mondo ecclesiastico. Davvero due persone che hanno deciso che il loro matrimonio non può funzionare più si devono trovare a essere esclusi dalla vita cattolica e non possano convolare a nuove nozze con un altra persona? Per lunghi tratti il film fa sorridere il pubblico, forse per non piangere e non ritrovarsi ad accettare la dura realtà.

Il regista è bravissimo a far filtrare un certo umorismo, ma anche il disagio che i protagonisti si trovano a dover affrontare al cospetto di un tribunale ecclesiastico che sembra composto da personaggi comici più che da sacerdoti. Ne esce un film ben girato, leggero, simpatico e che scorre velocemente anche se non senza alcuni punti interrogativi che rimarranno nel cuore del pubblico anche all’uscita dalla sala cinematografica.

Questo perché è evidente che il finale non convince, che l’ultima parte è un po’ fiacca e che probabilmente tutti ci saremmo aspettati un epilogo diverso. Non vogliamo svelarvi troppo per non rovinarvi la visione del film, ma siamo sicuri che converrete con noi che l’ultima parte dell’opera poteva essere costruita differentemente.

Il trailer

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