Luca Zingaretti diventa regista, al via le riprese de “La casa degli sguardi”: un film che segna il suo debutto

Dopo anni di esperienza di fronte alla telecamera, l’attore Luca Zingaretti annuncia il suo imminente debutto alla regia.

L’esordio di Luca Zingaretti nel panorama televisivo e cinematografico italiano risale al 1987. Si afferma successivamente nel mondo dello show business nel 1999, con il debutto sul piccolo schermo de’ Il Commissario Montalbano. Tuttavia, associarlo semplicemente alla fiction sarebbe alquanto riduttivo: l’attore vanta un bagaglio professionale che contempla la partecipazione in oltre quaranta film e altrettante serie televisive.

Luca Zingaretti è fondamentalmente cresciuto sul set, entrando in contatto con moltissimi personaggi del mondo dello spettacolo ed imparando i trucchetti del mestiere dai professionisti più talentuosi. Dopo oltre trent’anni di dedizione e impegno, il noto attore è quindi pronto a prendere in mano la realizzazione dell’intero prodotto cinematografico, ricoprendo – per la prima volta – il ruolo di regista.

La Casa degli Sguardi, Luca Zingaretti diventa regista

“Una storia di sopravvivenza, paura, amore e mal di vivere” – così Luca Zingaretti annuncia sui social il suo imminente debutto alla regia. Le riprese de’ La Casa degli Sguardi, prodotto tratto dall’omonimo libro di Daniele Mencarelli, saranno dunque affidate alle sue abili mani. “Una grande responsabilità e una grande emozione” – le parole dell’attore che, sulla scia di Micaela Ramazzotti, prende in mano il copione nel tentativo di trasformare la sceneggiatura in un capolavoro italiano.

Zingaretti sul set di La Casa degli Sguardi
Luca Zingaretti in veste di regista sul set de’ La Casa degli Sguardi – credit: Instagram @lucazingarettiofficial – velvetcinema.it

La storia racconta la drammaticità esistenziale di un giovane ragazzo di appena vent’anni. Marco gode di una spiccata sensibilità ed empatia, doti che tuttavia si trasformano ben presto in un’arma a doppio taglio. Sente la gioia, così come il dolore – due facce della stessa medaglia che vantano la medesima intensità. E così, travolto dal peso dell’emotività di tutti coloro con cui entra in contatto, decide di anestetizzare la sua mente con l’alcol.

Si allontana dagli amici, dalla famiglia, dalla fidanzata – consapevole di non poter sorreggere sulle spalle tutto ciò che passa per la loro umana mente. Trova rifugio nella stesura di dolci e amare poesie, nella speranza di poter trasferire su carta quanto lo affligge interiormente. Non ci riesce.

Quando Marco scopre che la cooperativa di pulizie per cui lavora dovrà occuparsi della struttura del Bambin Gesù, il giovane si rassegna al suo tragico destino. Le sofferenze di creature indifese e l’impossibilità di salvare loro la vita, potrebbero condurlo verso la morte.

Tra le figure che accompagneranno il protagonista in questo inferno emotivo, troviamo il personaggio del padre. In seguito alla scomparsa prematura della madre, l’uomo prende consapevolezza delle necessità del figlio, senza tuttavia riuscire ad individuare una efficace via di guarigione.

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