RFF 2023, la recensione di Volare: imparare a prendere un aereo ridendo con Margherita Buy

La prima prova da regista di Margherita Buy è decisamente convincente, Volare è stato mostrato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023. 

Quest’anno RFF dedicato completamente al mondo femminile con protagoniste d’eccezione come Paola Cortellesi, Kasia Smutniak e appunto la Buy alla loro prima regia.

Anna B. è un’attrice affermata che deve vedersela con le difficoltà legate alla sua paura di volare, di prendere l’aereo. La donna vive grandi difficoltà però proprio nella sua professione perché non riesce a volare. Tutto tracolla quando è costretta a rifiutare un importante film in Korea e decide così di provare a curare questa fobia ricorrendo a qualsiasi mezzo pur di superare il suo problema.

La Buy affronta una fobia molto diffusa e cerca di scavare all’interno dell’animo umano passando dalla semplice moglie fino all’attrice affermata e al critico cinematografico, tutti accomunati da una terribile paura di salire su un aereo che li porterà a volare in cielo. Una riflessione sui giorni nostri presa con grandissimo umorismo, simpatia e voglia di raccontare la vita attraverso metafore semplici e decisamente immediate.

Volare, la recensione

Margherita Buy riesce a far tesoro delle lezioni di tanti grandissimi registi con i quali ha lavorato tirando fuori non solo una riflessione sulla fobia del volare ma anche riuscendo a farci capire come funziona il mondo del cinema. Il rapporto quasi familiare che instaura con la sua agente, Mariolina, che però è uno sciacallo senza paura di ferirla quando può approfittare di una sua debolezza è rappresentazione di un mondo come quello dello spettacolo dove è difficile non solo arrivare ma anche sopravvivere.

Volare, la recensione del film
Recensione Volare (VelvetCinema.it)

Margherita Buy non è solo regista ma collabora alla sceneggiatura e interpreta la protagonista, dimostrandosi ancora una volta donna totale del cinema italiano. Il suo volto è rassicurante per il pubblico, perché dopo anni di film sono molte le donne che si rivedono nella sua bellezza lineare e molto semplice e che riescono a provare empatia con i suoi personaggi. Sulla regia sono pochi gli appunti da fare, perché la Buy si serve degli strumenti a sua disposizione per far riflettere e allo stesso tempo sorridere. Da sottolineare anche una prova di una Giulia Michelini sorprendete anche se impegnata in un piccolo ruolo, riesce a risaltare e splendere anche al cospetto di attori più noti che seppur bravi vengono messi un po’ in secondo piano dalla sua freschezza e spontaneità.

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