Sai qual è stato l’ultimo film di Alberto Sordi? Fu un flop, ma i fan lo stanno rivalutando

Alberto Sordi è uno degli attori più celebrati del cinema italiano. Anche lui, però, non ha fatto solo capolavori in carriera.

Tutti sanno chi è Alberto Sordi. L’apporto del suo carattere da romano furbo che riesce a cavarsela nelle peggiori delle situazioni ha reso grande ogni sua apparizione. Il suo ultimo film, tuttavia, si è rivelato tutt’altro che imperdibile.

Alberto Sordi ha fatto moltissimo per il cinema italiano. Il suo debutto come attore è datato 1937 nel film Scipione l’Africano, regia di Carmine Gallo, anche se solo come comparsa. La sua carriera comincia davvero solo dopo il ventennio fascista e con il proliferare del genere della commedia all’italiana. I suoi ruoli in La Grande Guerra, I Vitelloni, I Mostri, e moltissimi altri film hanno cementificato la sua immortalità nell’arte cinematografica italiana.

Il personaggio di Sordi nei film dagli anni ’60 agli anni ’80 sono sempre molto simili, ma sempre originali e divertenti. Alberto Sordi in questi film rappresenta l’italiano furbo e approfittatore in tempi disperati, quello che deve mettersi d’impegno per non affondare nella disperazione di un dopoguerra che sta mettendo tutti a dura prova. Un sotterfugio dopo l’altro, Sordi si è fatto strada e non solo come attore, ma anche come regista. Alberto Sordi ha infatti diretto 19 film, ma l’ultimo, purtroppo, è stato un flop.

Il fallimento dell’ultimo film di Alberto Sordi

Nel 1998 Alberto Sordi fa uscire il film Incontri Proibiti che vede non solo lui come regista, ma anche France Faldini, compagna di Totò, per l’ultima volta come attrice dopo oltre 40 anni di assenza dalle scene.

L'ultimo film di Alberto Sordi fu un flop
Incontri Proibiti, il flop di Alberto Sordi – ANSA – velvetcinema.it

Il film parla del complesso e vischioso amore tra Armando Andreoli, interpretato da Alberto Sordi, un ingegnere sull’ottantina, con una giovane e avvenente infermiera di nome Federica Pescatore, interpretata da Valeria Marini. Un amore che scatta a causa della passione della ragazza e che tiene in trappola il protagonista, che non riesce a decidersi se dare sfogo al suo sentimento o togliersi da questa situazione che gli causa solo imbarazzo.

Gran parte dei recensori del film sia all’epoca come adesso sono concordi nel dire che non si tratti di uno dei migliori lavori di Sordi. Il dito accusatore viene puntato su Valeria Marini, che nel ruolo di Federica si dimostra non capace di reggere il passo con la drammaticità che il personaggio richiederebbe. In molti inoltre non hanno sopportato il tema di gerantofilia del film, che per come è messo in scena per qualcuno rasente il trash senza pudore. Un vero peccato che la carriera di Alberto Sordi si sia conclusa con un film che non è mai stato definito un gran ché.

Impostazioni privacy