Joel Kinnaman boccia il suo stesso Robocop: “Non abbiamo pensato ai fan”

Dieci anni dopo l’uscita del reboot di RoboCop Joel Kinnaman parla di cosa andò storto. L’attore ammette che il film non parlava ai fan.

In seguito al primo film nel 1987 RoboCop é diventato rapidamente un personaggio iconico della cultura pop americana. La storia del cyber poliziotto iper-violento con la mente perennemente contesa tra le sue due parti di umano e macchina. Il personaggio si configurava come una sorta di supereroe, ma di un tipo molto atipico rispetto ai contemporanei, vista la sua visione estremamente diretta della giustizia che si divide in bianco e nero.

Il mancato successo di RoboCop
Joel Kinnaman racconta il mancato successo del reboot di RoboCop – ANSA – velvetcinema.it

Nel 1987 il protagonista, Alex Murphy, in futuro rinato come Robocop, era interpretato da Peter Weller. L’attore, assieme alla guida del regista Paul Verhoeven configurò il personaggio come una macchina per punire che lottava strenuamente per mantenere il suo lato più umano. Il regista, intanto, aveva dato alla storia un taglio molto satirico rispetto alla società americana degli anni ’80 che piacque molto al pubblico.

Quando nel 2014 si decise di fare un reboot del film, intitolato di nuovo RoboCop, il ruolo del protagonista fu affidato a Joel Kinnaman, recentemente apparso come l’agente Rick Flagg nei due Suicide Squad. A quasi dieci anni da quell’esperienza, l’attore mostra la sua autocritica dicendo perché, secondo lui, il film non abbia funzionato quanto avrebbero sperato.

Il mancato successo del RoboCop del 2014

Innanzi tutto è doveroso specificare come il film del 2014 diretto da José Padilha ebbe delle reazioni miste. Alcuni apprezzarono la nuova versione dell’icona degli anni ’80, mentre altri la detestarono con tutti loro stessi. Nel complesso il film non ebbe il successo sperato e Kinnaman sostiene che è forse perché non hanno dato ai fan quello che volevano.

Il mancato successo di RoboCop
L’autocritica di Joel Kinnaman su RoboCop – ANSA – velvetcinema.it

Secondo l’attore protagonista Padilha aveva un’idea molto precisa del nuovo film e il taglio anti-imperialista della storia ne è la prova. La visione del regista del protagonista e della storia di RoboCop si è forse sovrascritta alla visione classica che i fan del personaggio avevano amato.

Kinnaman ha dichiarato di trovare il film complessivamente buono e una buona esperienza per se stesso e per il progetto, ma in maniera molto autocritica dice che se avessero dato ascolto ai fan da principio sarebbe venuto fuori un miglior film di RoboCop. Il RoboCop del 2014, invece, sempre secondo l’attore, sarebbe stato molto migliore se non si fosse intitolato affatto “RoboCop”, ma avesse avuto un personaggio originale.

Il rimpianto di Kinnaman rispetto a quell’esperienza è di non essersi imposto maggiormente riguardo la scrittura del personaggio.

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