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Alfonso Signorini: i cantanti a torso nudo a Sanremo e il potere degli addominali sulla musica

Il Festival di Sanremo, uno degli eventi musicali più attesi dell’anno in Italia, continua a sorprendere con le sue tendenze e polemiche. Nel 2025, uno dei temi più discussi è stato sicuramente il look audace di alcuni cantanti, molti dei quali hanno scelto di esibirsi a torso nudo. Questa scelta non è passata inosservata e ha suscitato l’interesse di Alfonso Signorini, direttore della rivista “Chi”, che ha condiviso il suo punto di vista sull’argomento.

Una lettrice ha chiesto a Signorini se la moda dei cantanti “a petto nudo” fosse una strategia per attirare voti. La sua risposta è stata chiara: “Se la canzone non colpisce, lo fanno gli addominali”. Questa affermazione ha aperto un dibattito interessante, evidenziando una tendenza sempre più presente nel panorama musicale contemporaneo.

La moda dei cantanti a torso nudo

Signorini ha paragonato la scena musicale di quest’anno a un casting di “Baywatch”, sottolineando che “se la canzone non colpisce, si punta sugli addominali”. Ha richiamato alla mente momenti provocatori delle edizioni passate, come l’apparizione di Belen Rodriguez. Oggi, ha notato, i protagonisti sono i bicipiti e le collane di Tony Effe, lasciando intendere che la tendenza a esibire il corpo potrebbe continuare a evolversi.

Tra i cantanti che hanno scelto di mostrarsi a torso nudo all’Ariston, spicca Tony Effe, che ha fatto il suo ingresso sul green carpet con un pellicciotto audace. Nella terza serata, ha optato per un abito in pelle nera, continuando a mettere in mostra i suoi pettorali. Anche Rkomi ha adottato un approccio simile, presentandosi con un completo bianco privo di camicia, contribuendo così a far parlare di sé.

Una strategia per attrarre voti?

Irama ha cercato di unirsi a questa nuova moda, sfoggiando una camicia di seta aperta fino all’ombelico. La lettrice di “Chi” ha colto nel segno suggerendo che si possa trattare di una strategia “acchiappavoti”. Infatti, nel regolamento del Fantasanremo, il punteggio per i look audaci e provocatori è stato un tema caldo; ad esempio, la scapezzolata valeva ben 10 punti, facilmente raggiungibili per chi decideva di esibirsi a torso nudo.

L’importanza dell’immagine nella musica

Questo fenomeno non è solo un modo per attrarre l’attenzione, ma riflette un cambiamento più profondo nella cultura pop e nella percezione della musica. I social media hanno amplificato l’importanza dell’immagine, trasformando l’aspetto fisico in un fattore cruciale per il successo degli artisti. Il Festival di Sanremo si è quindi trasformato in un’arena dove il look è quasi altrettanto importante della musica stessa.

Signorini ha messo in evidenza che questa tendenza potrebbe rivelare una certa insicurezza nel presentare la musica. Alcuni artisti potrebbero sentirsi più a loro agio nel mostrare il proprio corpo piuttosto che le proprie abilità canore. Questo porta a una riflessione su come la società contemporanea percepisca la bellezza e l’arte: è possibile che, in un’epoca dove la superficialità è spesso premiata, la musica venga relegata a un secondo piano?

Le performance a torso nudo al Festival di Sanremo non devono essere interpretate solo come un atto di vanità, ma come un segnale di un cambiamento culturale che potrebbe influenzare il modo in cui la musica viene consumata e apprezzata. Mentre gli artisti continuano a cavalcare questa onda di provocazione, il pubblico si trova di fronte alla sfida di discernere tra l’apparenza e la sostanza, tra il fascino di un corpo scolpito e la profondità di una canzone che tocca il cuore.

In questo contesto, il Festival di Sanremo rimane un palcoscenico dove musica e immagine si intrecciano in modi sempre nuovi e sorprendenti.

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Luca Sereni

Sono un appassionato di cinema e teatro, con un amore profondo per la narrazione visiva e le emozioni che queste forme d'arte possono evocare. Da anni mi immergo nello studio della storia del cinema, esplorando le sue origini, le sue evoluzioni e l'impatto culturale che ha avuto nel corso dei decenni. La mia carriera nel giornalismo mi ha permesso di coniugare questa passione con la scrittura, offrendo ai lettori approfondimenti e analisi critiche su film, registi e tendenze artistiche. In VelvetCinema, mi dedico a raccontare storie che vanno oltre il grande schermo, analizzando il legame tra cinema e teatro, e come questi due mondi si influenzino reciprocamente. Ogni articolo è un'opportunità per condividere la mia curiosità e il mio entusiasmo, cercando di portare alla luce opere dimenticate e talenti emergenti. La mia missione è stimolare la conversazione e l'apprezzamento per il cinema, non solo come intrattenimento, ma come un potente mezzo di espressione artistica e sociale.

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