Golia Awards, i premi al peggio del cinema italiano. I vincitori

Dopo i David di Donatello (gli Oscar del Belpaese), ecco arrivare i Golia Awards (i nostrani Razzie Awards). Si tratta della prima edizione del goliardico premio dedicato al peggio del cinema italiano. Sulla pagina Facebook dei Golia Awards si legge: “Per nulla intimoriti dalla babele di targhe, statuette, insalatiere griffate, coppe, marcaurelii, leoni, cerase, adesivi, cestini e medaglie che affollano le vetrine dei nostri autori, abbiamo così pensato di aggiungere al mucchio l’unico premio che resta ancora da assegnare: quello al peggio della cinematografia nazionale”.

E ancora: “Nasce così il Premio Golia, un riconoscimento due volte rivoluzionario. Perché è un premio che nessuno vorrà ricevere né ritirare, e perché è un premio che tenta di instillare nei nostri autori una qualità rarissima ma fondamentale per una dignitosa sopravvivenza: l’autoironia”.

Non c’è che dire. Un’iniziativa coraggiosa, alla quale hanno concorso “tutti i film italiani usciti in Italia nel periodo 31 marzo 2012 – 26 aprile 2013, in almeno 5 città capozona, con una tenuta minima di 7 giorni con programmazione piena. Termine ultimo di uscita dei film nei circuiti commerciali 26 aprile 2013”.

Come spiegato nella stessa pagina Facebook dell’iniziativa, “le cinquine dei finalisti sono state ricavate sulla base delle indicazioni ricevute da un centinaio di addetti al settore (sui 300 invitati a partecipare), e dai contatti della pagina Facebook dei Golia Awards. I vincitori sono stati scelti dagli organizzatori sulla base dei suggerimenti ricevuti dai votanti”.

Golia all’ego e Golia al figlio d’arte sono state le categorie più votate, mentre Federico Moccia è stato l’autore più votato “senza avere film papabili papabili per la cinquina”. Sebbene non sia ancora uscito in sala, “Amori e tradimenti” ha infatti raccolto “un numero considerevole di voti”. Un’ultima curiosità è relativa all’attrice Margherita Buy che si è aggiudicata il Golia all’attore più sopravvalutato. Fatto singolare dal momento che l’attrice ai David di Donatello ha vinto il Premio Miglior Attrice Protagonista per “Viaggio sola” di Maria Sole Tognazzi.

Ma chi sono i vincitori di questi Golia Awards? Vediamo subito.

Premio Pierino alla peggior commedia:
“I 2 soliti idioti” di Enrico Lando
“Per aver perseverato nell’idiozia, per aver scippato la palma del peggio al cinepanettone, per aver suscitato inutili dibattiti sui giornali. E tutto questo senza nemmeno bissare il successo del primo film. Capolavoro”.

Premio Blasetti al peggior dramma:
“E la chiamano estate” di Paolo Franchi
“Per aver messo in un unico film filosofia, psicoanalisi, masochismo, critica alla borghesia, ellissi, sonno, veglia, canzoni anni Sessanta e voci off sussurrate: perché, insomma, voleva essere Doppio Sogno. E invece è doppio sonno”.

Premio Milian al peggior film di genere:
“11 settembre 1683” di Renzo Martinelli
“Perché va bene che il cinema è illusione, ma se anziché a Vienna nel settembre del 1683 crediamo di trovarci a Pontida nel maggio 1990 qualche problema c’è. E pure grande”.

Premio Step al peggior film per teenager:
“Bianca come il latte rossa come il sangue” di Giacomo Campiotti
“Per l’abuso di sedicenni che amano il calcetto, di supplenti, di liceali, di amici del cuore segretamente innamorati, di amori adolescenziali e di colpi di scena drammaticamente telefonati. Per aver voluto fare Moccia, ma di nascosto”.

Gran Golia al flop:
“Pazze di me” di Fausto Brizzi

Golia all’ego:
Renzo Martinelli

Golia al figlio d’arte:
Christian De Sica

Golia al peggior uso di un attore straniero in un film italiano:
Rutger Hauer (Dracula 3D)

Golia all’attore più sopravvalutato:
Margherita Buy

Golia all’attore prezzemolo:
Pierfrancesco Favino

Golia del montatore sbronzo (peggior montaggio):
Pietro Morana (“I 2 soliti idioti”)

Golia dell’attico ai Parioli (peggiore scenografia):
Rossella Guarna (“11 settembre 1683”)

Golia della colonna sonora insonorizzata (peggior musica):
Roberto Cacciapaglia (“11 settembre 1683”)

Golia pro loco al peggior uso di una location:
“Amiche da morire” di Giorgia Farina

Golia al peggior product placement:
“Poker Generation” di Gianluca Minigotto

Golia del premio già assegnato a tavolino:
I premi che riceverà “La migliore offerta”

Golia al premio più inutile:
Golia Awards

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