Il Gladiatore è sbarcato in Sicilia per aprire l’edizione 2013 del Taormina Film Festival al Teatro Greco: è stata proiettata l’anteprima italiana de L’Uomo di Acciaio e lui ha ricevuto il il Taormina Award. Lui, Russell Crowe. e’ stato accolto da un’ondata di entusiasmo e di ammirazione, ma è stato impossibile non fare il paragone con quella che era la sua immagine fino a qualche anno fa. Ai tempi del Gladiatore, appunto (al suo via si scatenava l’inferno, quella scena è ormai entrata nella storia della cinematografia internazionale…).
Crowe è fin troppo cosciente dei chili di troppo e ha affrontato l’argomento con il suo spirito ormai noto: “Devo ammetterlo: per entrare nei costumi ideati per Jor-El, il padre di Superman, sono stato a dieta. Arriva un momento nella carriera di ogni attore in cui prima di ogni film ci si deve rassegnare a non mangiare, e per me è arrivato da un pezzo“. Ergo, ogni volta che si ritrova sul set è costretto a mettersi a stecchetto. Grande sacrificio per una buona forchetta come lui, questo sì che vuol dire essere professionisti. Per il resto, però, non sembra essere affatto turbato dalla propria figura appesantita. Insomma: pazienza se non è più un sex symbol, possiede ben altre virtù.
“L’UOMO DI ACCIAIO”, LEGGI LA RECENSIONE
Con il Premio Oscar australiano sono arrivati anche il regista Zac Snyder e il resto del cast: il protagonista Henry Cavill, Amy Adams, Michael Shannon, Antje Traue. “Siete sicuri – ha chiesto Crowe – che il pianeta non esista? Io non ne sarei così sicuro. Bisogna avere il coraggio di rivedere le proprie credenze. Io c’ho provato. Di solito quando interpreto un ruolo faccio molte ricerche per preparami, compresi dei viaggi per conoscere meglio i luoghi in cui dovrò girare. Ma qua come facevo, mica potevo andare a Krypton. Allora ho lavorato di fantasia, in questi casi la chiave è lasciarsi andare“.
Di grande aiuto per l’interpretazione è stato anche il pensiero dei suoi figli: “ne ho due, ancora piccoli, e mi sono chiesto cosa proverei se mi fosse chiesto di inviarli su un altro pianeta per salvarlo. Nessun padre vorrebbe mai lasciare i propri figli, ma ci sono ragioni urgenti che ti spingono a far cose incredibili“. Il segreto del suo successo che non conosce ombre? “Il bello – ha detto Russell – è che posso diventare personaggi sempre diversi. E ogni giorno che vado sul set mi diverto come un matto“.
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