#cinepesce e i grandi cult: l’hashtag dei nostalgici

A scoppio ritardato, come si suol dire. A scoppio ritardato ha preso piede su Twitter un giochino che lì per lì sembra semplice, ma in realtà è roba che strizza il cervello. E dà soddisfazioni strappando sorrisi, d’altra parte. Ci aveva provato qualcuno lo scorso marzo, ma la cosa era passata inosservata. Ieri, poi, è tornata a galla. E voilà: l’hashtag #cinepesce si è piazzato nei trend topic della giornata. Di cosa si tratta? Presto detto: bisogna “rimaneggiare” i titoli dei film più celebri infilandoci il nome di un pesce. Signori, stanno venendo fuori fior di poeti e cabarettisti.

Di esempi ce ne stanno a centinaia. Qualcuno? “La carpa sul tetto che scotta”, “Il tonno che visse due volte”, “Alici nel Paese delle meraviglie”, “Lucci della Ribalta”. E ancora “Polpo Fiction”, “La sottile sogliola rossa”, “Un pesce di nome sarda”, “C’era una trota in America”. E così via, tweet dopo tweet: ci sono delle vere e proprie perle, vale la pena farsi un giretto fra le ali dell’Uccellino Blu. Che poi, tra l’altro, emerge tutta la passione degli italiani per la settimana arte. Anzi, per i vecchi film. Quelli che non si vedono una volta, e poi tante altre.

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