Favino, “Il caso Ambrosoli”: “Mostro il lato fragile di quest’uomo”

Piefrancesco Favino è indubbiamente fra gli attori più corteggiati e prolifici dell’attuale scena italiana. In Italia va fortissimo, ma di certo non si sente “arrivato” e, per questo, continua a volgere lo sguardo anche oltre i confini nazionali. Facendo provini e mettendo a segno colpi interessanti: lo scorso giugno l’abbiamo visto in World war Z al fianco di Brad Pitt, a settembre lo vedremo in Rush di Ron Howard. Cinema, ma anche televisione dosata nel modo giusto. Sono da poco terminate le riprese della miniserie Rai Qualunque cosa succeda diretta da Alberto Negrin; Favino interpreta Giorgio Ambrosoli, l’avvocato assassinato nel luglio 1979 da un killer (William Joseph Aricò, fatto appositamente venire dall’America e pagato con 25.000 dollari in contanti ed un bonifico di altri 90.000 dollari) per ordine del banchiere siciliano Michele Sindona, sulle cui attività Ambrosoli stava indagando come commissario liquidatore della sua Banca Privata Italiana.

La vicenda è stata già raccontata nel film Un eroe borghese per la regia di Michele Placido, che vede protagonista Fabrizio Bentivoglio. E’ la prima volta, però, che diventa una fiction: “Sono molto contento – ha commentato Pierfrancesco nel corso di un’intervista a Repubblica – che una vicenda così si possa mostrare su RaiUno, che si possa di nuovo parlare del caso Ambrosoli e quindi del caso Sindona, con tutto quello che comporta sul fronte delle ingerenze politiche che in un certo momento della nostra storia. E che questo possa essere fatto per il grande pubblico della televisione nazionale“.

La serie è tratta dall’omonimo libro di Umberto, figlio di Ambrosoli. L’obiettivo di Favino è stato quello di “mostrare anche il lato fragile di un uomo con il quale condivido in modo assoluto il profondo senso della giustizia“. Non c’è stato, però, alcun incontro con Umberto. Per una questione di rispetto e discrezione: “In genere – spiega Pierfrancesco – cerco di non entrare nella vita delle persone. Non busso alla porta cercando di carpire dettagli. Perché in ogni caso quello che noi attori facciamo è un tradimento della realtà. Sempre. Ho letto e ho visto tutto quello che potevo su Ambrosoli, rispettando la sua famiglia“. I risultati si vedranno nella prossima stagione televisiva.

Foto by Kikapress

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