Arriva nelle sale italiane domani, 19 settembre, You’re Next, nuovo film di Adam Wingard (già regista di A horrible way to die); una pellicola appartenente al filone horror della home invasion, che di recente ha ottenuto buoni risultati con The Strangers e La notte del giudizio. Home invasion, l’invasione domestica di presenze e creature che danno vita a incubi fin troppo reali. Nel cast di You’re Next ci sono Sharni Vinson, Wendy Glenn, Nicholas Tucci, AJ Bowen, Joe Swanberg; la trama ha come protagonisti i Davison, famiglia americana molto benestante composta da Paul, severo uomo d’affari; Audrey, sua moglie, con problemi di depressione e in cura con psicofarmaci; e quattro figli ormai grandi.
In occasione del loro anniversario di nozze, i due coniugi invitano i quattro rampolli con i rispettivi compagni nella loro grande e desolata villa. Durante la cena, fra i fratelli scoppia una lite. Roba di ordinaria amministrazione, seppur poco piacevole. Tuttavia qualche momento dopo una freccia attraversa la finestra e colpisce uno dei commensali. L’abitazione viene così assediata da uomini che indossano maschere di animali e che, armati fino ai denti, cominciano ad uccidere uno per uno tutti i componenti della famiglia Davison.
Uno degli obiettivi del film è senza dubbio quello di far riflettere su un fenomeno dei tempi moderni: la frequenza con cui sconosciuti riescono a introdursi nelle case altrui per rubare o commettere altri tipi di crimine. E’ proprio sulla scia di tali pensieri che lo spettatore comincia a inquietarsi… O almeno dovrebbe. E all’inizio sembra che l’effetto desiderato sia raggiungibile. Scena dopo scena, però, si perdono punti. Troppe cose scontate, troppi luoghi comuni, troppo alto il rischio di scivolare su qualche buccia di banana. Poca iniziativa. Per certi versi pare un cartoon (anche se non è detto che ciò risulti sgradevole).
Wingard non è da bocciare a priori, ma le riserve sorgono spontanee: in base ai gusti personali, poi, si sceglie se accantonarle oppure no. In ogni caso, meglio non aspettarsi colpi di scena finali perché è alta la probabilità di restare delusi: la vicenda, in altre parole, si snoda in modo piuttosto lineare. Una via d’uscita, però, esiste: accomodarsi sulla poltrona aspettando di farsi qualche risata, e non di avere paura…
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