Domani, 31 ottobre, nelle sale italiane arriva Captain Phillips – Attacco in mare aperto, film del regista candidato all’Oscar Paul Greengrass, tratto dal libro A Captain’s Duty: Somali Pirates, Navy SEALs, and Dangerous Days at Sea di Richard Phillips e Stephan Talty. E’ la storia vera del sequestro della nave porta container Usa Maersk Alabama, avvenuto nel 2009 ad opera di una banda di pirati somali, e il racconto ha come protagonista il comandante della Alabama, il capitano Richard Phillips. Interpretato da Tom Hanks.
Distribuita in 350 copie da Warner Bros. Pictures Italia, la pellicola rappresenta dunque la nuova sfida dell’attore statunitense; una sfida, per certi versi, già vinta: la maggior parte delle riprese, infatti, è stata effettuata in mare aperto nell’arco di due mesi, a bordo di una nave praticamente uguale a quella su cui si svolsero i fatti di cronaca. “Paul – ha detto Hanks – ha tentato di spiegarmi il suo stile, macchine da presa a spalla, niente dolly, nessun segno per terra. Ho detto che per me non era un problema, ma onestamente mi aspettavo che quando fosse arrivato il momento di girare, avrei visto comparire il dolly. Non è mai successo. Non abbiamo neanche provato le scene sul set, le abbiamo girate. È un modo straordinario di fare un film“. Da parte sua, lui di certo non ha pensato nemmeno per un secondo di tirarsi indietro.
Il film è atteso sia per il suo interprete principale (che ormai è una garanzia), sia per l’audacia del regista, che è stato fedele all’iniziale obiettivo di “mettere in scena – ha dichiarato lui stesso – gli eventi nelle condizioni il più possibile fedeli al reale. Tutti mi dicevano ‘Sei pazzo, girare in mare è una di quelle cose che i registi non fanno’. Ma per me questo dà al film un tocco di veridicità incommensurabile“. Il risultato è ricco di suggestione, capace di coinvolgere lo spettatore e assestare qualche brivido nel momento e posto giusto. Hanks è affiancato da figure molto interessanti a cominciare da quella di Muse, il capo dei pirati, interpretato da Barkhad Abdi.
Greengrass maneggia sapientemente e con equilibrio tematiche complesse come la sicurezza nazionale e il terrorismo, ma “volevo – chiarisce – fare un film che parlasse di un conflitto più ampio nel nostro mondo: quello tra chi possiede tutto e chi nulla“. Un mix di cronaca, avventura e attualità che non può non destare curiosità.
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