Mario Martone, “Il giovane favoloso”: concluse le riprese a Recanati

Sono terminate sabato 26 ottobre le riprese a Recanati (il primo ciak risale al 16 settembre scorso) de Il giovane favoloso, nuovo film di Mario Martone che ricostruisce la storia di Giacomo Leopardi. Il ruolo del poeta è affidato a Elio Germano; Isabella Ragonese interpreta la sorella e Massimo Popolizio il padre. Nel cast anche Michele Riondino, Raffaella Giordano, Valerio Binasco, Anna Mouglalis, Iaia Forte, Edoardo Natoli, Sandro Lombardi, Danilo Nigrelli.

Gli ultimi ciak marchigiani sono stati nel giardino di Palazzo Leopardi, in un’atmosfera gioiosa e al contempo un po’ malinconica: avere Martone e la sua troupe, per gli abitanti di Recanati, è stata un’esperienza davvero speciale. La fine dei lavori è stata salutata con una sorta di piccola festa nella cantina dell’edificio, l’amministrazione ha invitato proprio tutti: dal regista al produttore, dagli attori principali alle comparse, dai tecnici agli operai del Comune, dalla Protezione civile ai carabinieri in congedo. Soddisfatto Martone, che ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Ippolita Di Majo sulla base degli scritti di Leopardi e del suo epistolario: nel racconto cinematografico, dunque, non mancano quelle figure che furono assai importanti per Leopardi, a cominciare da Antonio Ranieri (Riondino) e Fanny Targioni Tozzetti (la donna di cui s’invaghì perdutamente).

Adesso si continua a girare fino a metà dicembre fra Firenze, Roma e Napoli; Il giovane favoloso è costato circa 8 milioni di euro e “devo ringraziare – ha detto Martone durante un’intervista a Repubblica – Palomar, Rai Cinema e la Fondazione Marche, gli industriali marchigiani che hanno finanziato per quasi un terzo il film. Tutti sanno che l’impresa è un rischio, assai anomala per il cinema italiano di questi anni. Ma in Italia stanno cambiando molte cose, chissà“. Quanto a Elio Germano, “ho pensato – rivela il regista – subito a lui. Senza Elio non avrei fatto il film. Si è immerso in Leopardi con un entusiasmo contagioso. Dopo pochi giorni di lavoro era già in grado di imitarne alla perfezione la grafia. E’ essenziale anche l’intesa con Riondino che è Antonio Ranieri, l’amico della vita, colui che lo porta via dall’oppressione familiare, il vero fratello di Giacomo e forse l’unico contemporaneo che ne comprende la grandezza“.

Foto by Kikapress

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