Festival di Berlino 2014, Orso d’oro alla carriera a Ken Loach

Ken Loach riceverà l’Orso d’Oro alla carriera nel corso della prossima edizione del Festival di Berlino, in programma dal 6 al 16 febbraio. “Ken Loach è uno dei grandi registi europei: con quasi 50 anni di carriera si è distinto per la coerenza e per l’impegno, ha dimostrato una straordinaria continuità e insieme una costante innovazione”, ha spiegato il direttore della Berlinale, Dieter Kosslick. “Il suo profondo interesse nelle persone e nei loro destini individuali, come pure l’attenzione critica alla società, ha trovato espressione in una varietà di approcci cinematografici. Stiamo onorando il regista Ken Loach e lo ammiriamo per come riflette sulle ingiustizie sociali con humour nei suoi film.

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Oltre alla consegna del premio, il Festival di Berlino omaggerà il regista britannico proiettando dieci dei suoi film: ‘Cathy Come Home’ (1966), ‘Kes’ (1969), ‘The Gamekeeper’ (1980), ‘Raining Stones’ (1993), ‘Ladybird Ladybird’ (1994), ‘Land and Freedom’ (1995), ‘My Name is Joe’ (1998), ‘The Navigators’ (2001), ‘Sweet Sixteen’ (2002) e ‘Looking for Eric’ (2009). Si tratta dell’ennesimo riconoscimento per il regista britannico, che durante la sua carriera ha già vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes per ‘Il vento che accarezza l’erba’ e l’Orso d’oro a Berlino per ‘Un bacio appassionato’, mentre nel 1994 gli venne assegnato il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia. Lo scorso anno il Torino Film Festival gli aveva attribuito anche il Gran Premio Torino, che però il regista non era venuto a ritirare in segno di solidarietà con i lavoratori precari del Museo nazionale del Cinema che protestavano contro l’organizzazione della manifestazione.

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Una polemica che ancora oggi non si è placata, tanto che Loach ha risposto a Carlo Mazzacurati che invece quest’anno ha ritirato il premio. “Voglio solo fare una domanda a Mazzacurati: i lavoratori che sono stati illegittimamente licenziati dal Museo hanno riavuto i loro posti di lavoro? In caso contrario, lui sta fornendo una copertura alla dirigenza della cooperativa. Persone importanti come il regista Ettore Scola e il sindaco di Torino hanno promesso di intervenire affinché i lavoratori fossero reintegrati. Che cosa è avvenuto?”, si chiede invece il regista britannico. “Mazzacurati sostiene che il festival sarebbe ‘umano’. Io credo che la vera forza e la solidarietà la dimostrino quelle persone coraggiose che si sono battute contro il comportamento duro e rigido della cooperativa e che ne hanno subito le conseguenze”, ha detto.

Foto by Twitter

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