La mafia uccide solo d’estate: Pif scala le vette del botteghino

La mafia uccide solo d’estate: con il film che segna il debutto alla regia (qua la trama e tutto il cast), Pierfrancesco Diliberto in arte Pif sta scalando le vette del botteghino fronteggiando senza alcun timore titani cinematografici come Hunger Games – La ragazza di fuoco, Thor, l’italianissimo Sole a catinelle. Uscito lo scorso 28 novembre e premiato anche al Torino Film Festival, questo film pare capace di mettere tutti d’accordo. E i risultati si vedono in termini d’incassi. Nel primo fine settimana ha conquistato senza troppa fatica il quinto posto per un totale di 750mila euro (qua tutti gli incassi e la classifica); ieri, giovedì 5 dicembre, con 130.000 euro è arrivato secondo. Cioè dopo Hunger Games, mica si scherza (e basti soltanto pensare all’incredibile macchina promozionale messa in moto a livello internazionale…).

“LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE”, IL TRAILER UFFICIALE

La mafia uccide solo d’estate sta mantenendo, inoltre, la media copia più alta di tutti gli altri film in sala: in meno di una settimana, infatti, è cresciuto del 120 per cento rispetto al primo giorno di uscita, superando così un milione di euro. “Superare le aspettative con un film così – è il commento di Alessio Matrone e Danilo Caruso di Optima Italia, tra i produttori del film – ci fa sperare in un paese migliore, in un cambiamento sostanziale in atto presso il pubblico“. Già, perché il dito di Pif è puntato contro la mafia, sì, ma in un modo che forse non avevamo mai visto prima e che sfiora la poesia.

La mafia è denunciata, le vittime illustri ma “impolverate” riemergono dal dimenticatoio e viene fatta loro – in qualche modo – giustizia. E tutto ciò avviene attraverso il cuore e gli occhi di Arturo. Che prima è un bambino, poi un ragazzino, poi ancora un giovane uomo e un padre (Pif). Innamorato sempre e per sempre, indiscutibilmente di Flora (Cristiana Capotondi). Arturo ha anche la passione per il giornalismo, posa il suo sguardo su una Palermo in ginocchio, prigioniera, bella e maltrattata. Ostinatamente silenziosa. Eppure il silenzio si può spezzare. E con una sola parola – “mafia” – è possibile innescare qualcosa di rivoluzionario. E’ bello pensare che Pif abbia messo la sua goccia in un mare, e che poi arriveranno altre gocce fatte di coraggio e stanchezza costruttiva, ma anche di sorrisi e calore umano.

Foto by Kikapress

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