Pedro Almodovar: “Spagna sull’orlo di una crisi di nervi”

La Spagna? Per Pedro Almodovar, uno dei registi iberici più famosi al mondo, che questa sera a Berlino riceverà un premio speciale agli European Film Awards, è sull’orlo di una crisi di nervi, per parafrasare il titolo di un suo celebre film. Il premio Oscar per “Tutto su mia madre”, la pellicola che lanciò nell’olimpo hollywoodiano Penelope Cruz sogna “un’utopia immediata per cambiare le cose, creare nuove leggi, mettere mano alla Costituzione. Purtroppo Zapatero è stato una delusione. Non ha detto al popolo che c’era la crisi, invece la crisi c’era tutta”.
Non mancano poi le critiche al Partito Popolare, “irresponsabile” per aver alzato l’Iva sui biglietti al 21% (dal vecchio 8%) e che “si comporta come un hooligan per quanto riguarda le leggi sul cinema. Non c’è nessuna volontà politica di aiutare la Spagna nè la cultura. Tra le cause della crisi del cinema in Spagna, sicuramente c’è la pirateria, “perchè gli spagnoli sono abituati a comprare e scaricare i video pirata e non riescono proprio a farne a meno. Credo di essere l’unico che compra i video in negozio anche quelli in Blu-ray”.
Nonostante le difficoltà, Almodovar confessa che sta lavorando a più di una sceneggiatura. Per il prossimo film ha le idee chiare: non sarà sicuramente una commedia, come l’ultimo divertentissimo “Gli amanti passeggeri”, ma si tratterà di “un dramma o meglio un melodramma che riguarderà anche la preoccupazione attuale per il nostro Paese”. Non mancano però gli elogi al cinema europeo, capace di distinguersi in maniera netta rispetto a quello statunitense: “C’è una vera specificità nel film europeo. ‘La grande bellezza’ si capisce che è un film italiano, così è per i film francesi”, spiega. Riprodurre una pellicola simile sarebbe difficile in Spagna. “L’ha fatta Fellini cinquant’anni fa e ora Sorrentino”, glissa Almodovar. Anche i film americani sono diversi da quelli europei e questo è facilmente comprensibile, ad esempio Tarantino sa perfettamente la differenza tra cultura europea e cultura americana”. In passato, rivela, gli era stato proposto di girare il remake de ‘I segreti di Brokeback Mountain’: “Ci ho pensato quattro mesi ma poi ho rinunciato”.
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