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Categorie: Recensioni

Brizzi, Indovina chi viene a Natale?: il cinepanettone che mira più in alto

Il prossimo 19 dicembre sbarca nelle sale italiane, distribuito da Medusa per un totale di 650 copie, Indovina chi viene a Natale?. E’ la nuova fatica di Fausto Brizzi, la pellicola che in qualche modo segna una sua crescita e rappresenta una sfida. Siamo sempre nell’ambito della commedia, ma Brizzi ha scelto di mirare più in alto rispetto a quanto girato finora. Il tema è natalizio: una famiglia si riunisce per il cenone e tutti i componenti portano con sé le proprie caratteristiche, nel bene e nel male. Giulio (Diego Abatantuono) è sposato con Marina (Angela Finocchiaro) e ha una fabbrica di panettoni in quel di Milano; a primo acchito pare soltanto una persona piena di sé ai limiti della sbruffoneria, poi dovrà fare i conti con l’ingresso di un disabile in famiglia e il corto circuito sarà inevitabile. Antonio (Carlo Buccirosso) è venuto a conoscenza di importanti verità soltanto a 40 anni, abita a Napoli con la moglie Elisa (Rosalia Porcaro), ha tre figli e in questo periodo dell’anno è al contempo allegro e malinconico.

INDOVINA CHI VIENE A NATALE? IL TRAILER

Poi c’è Claudia Gerini, che veste i panni della “classica” bionda un po’ svampita, ma è anche una madre affettuosa e presente. Ha un debole per gli uomini con la vocazione per il crimine, una nutrita collezione di delusioni sentimentali alle spalle e una storia in corso con Domenico (Claudio Bisio), professione maestro, accolto non troppo bene dai figli di lei. Raoul Bova è un giovane e bell’uomo che ha perso le braccia in un incidente stradale, Cristiana Capotondi interpreta la sua fidanzata, figlia di Giulio e Marina. Infine, un cameo di alta qualità affidato al sempre bravo Gigi Proietti.

Ecco, è questo il cast con cui Brizzi ha scelto di portare sul grande schermo la sua idea. Il desiderio di far ridere, spargere un po’ di romanticismo e magia nell’aria, ma anche invitare alla riflessione su tematiche sociali. Un cinepanettone, comunque? Sì e no. Nel senso che il regista non è andato a cercare la risata a tutti i costi, puntando invece su una sorta di contaminazione dei generi. Anzi, è più esatto dire contaminazione delle sfumature: la risata s’affianca al moto di commozione, la malinconia va a braccetto con la voglia di divertirsi, l’amore si esprime nella sua forma più romantica e al tempo stesso non aggira gli ostacoli. Anzi, li affronta e basta.

Brizzi è soddisfatto del risultato finale. E ammette che Indovina chi viene a Natale? è diverso rispetto agli altri suoi film. Plaude ai suoi attori, che con il talento hanno saputo interpretare a tradurre in scene ciò che abitava nella sua mente. Lo spettatore si immedesima con facilità, perché le storie raccontate sono particolari ma anche universali. I parenti sono serpenti? Inevitabile, in qualche modo. Ma siamo a Natale, non dimentichiamolo. E il lieto fine è quasi d’obbligo, per uscire dal cinema col sorriso e l’animo disteso. Ma sì, definiamolo anche un film “tranquillizzante”; di quelli che – magari – non t’inchiodano allo schermo ma fanno comunque il loro dovere. Brizzi si misura con se stesso e mostra la ferma volontà di crescere. E già questo è tanto. Tantissimo.

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