Riccardo Scamarcio diventa papà, ma solo sul grande schermo: “Sarò un padre alla ricerca di suo figlio in Cile nel prossimo film di Vincenzo Marra”, ha anticipato l’attore intervenuto insieme alla compagna Valeria Golino alla 18esima edizione del festival Capri,Hollywood, prodotto da Pascal Vicedomini. “Apprezzo moltissimo Marra, è un regista estremo, che fa un cinema con gli attributi, di taglio documentario, ma che sa raccontare le storie. Produrrà la Paco, sarà un film di respiro europeo, lo gireremo anche a Santiago dove il mio personaggio arriva perchè la sua compagna è cilena”, ha spiegato Scamarcio che ha ricevuto l’Italian Worldwide Award.
Insieme alla sua compagna, porta avanti anche la carriera di produttore: “Sto studiando con Valeria un copione da un romanzo italiano, su un tema molto interessante, con un ruolo anche per me, da girare in Belgio e Francia”, ha anticipato. L’esordio alla regia della Golino, “Miele”, è stato un grande successo, venduto in 15 Paesi: “ora sto imparando quanto è complicato mettere in piedi un film: con il nome di Valeria, la sua bravura e la sua fama mondiale è stato certo più facile. La nostra linea però è quella continuare a produrre sempre opere ambiziose“. Il cinema italiano però si trova ad affrontare una serie di difficoltà. “Credo che il problema del cinema italiano sia la distribuzione“, riconosce Scamarcio. “Potremmo copiare la Francia. Inutile che lo Stato finanzi dei film se poi non li protegge”, ha spiegato.
Un’altro problema è “la sparizione delle sale cittadine a favore dei multiplex nei centri commerciali. Non è vero che quello che è culturalmente interessante non interessa alla gente”, continua, anche se si dice orgoglioso del successo di un altro attore pugliese come lui, Checco Zalone: “ha portato in sala gente che al cinema non va mai, sono contento per lui ma il cinema italiano è un’altra cosa, non è solo Zalone”. Tra i suoi progetti futuri di Scamarcio c’è “Il ragazzo d’or”, il prossimo film di Pupi Avati con Sharon Stonee, e una pellicola francese ancora top secret, ma in futuro non disdegnerebbe insegnare ai più giovani “per attingere da loro nuove idee”.
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