Sapore di te: largo alla voglia di divertirsi

… Che poi una delle cose più importanti, nella vita, è parlare chiaro. Se parli chiaro, sotto molti punti di vista diventi inattaccabile. E hanno parlato chiaro, Enrico e Carlo Vanzina, presentando il film Sapore di te dal 9 gennaio nelle sale italiane. Entrambi firmano la sceneggiatura, ma la regia è soltanto di Carlo. Prodotta da Medusa, la pellicola ha un cast ben assortito: Martina Stella, Nancy Brilli, Serena Autieri, Eugenio Franceschini, Matteo Leoni, Virginie Marsan, Maurizio Mattioli, Giorgio Pasotti, Katy Sanders, Valentina Sperli, Vincenzo Salemme (una partecipazione). Il luogo è lo stesso – Forte dei Marmi – in cui, vent’anni fa, è stato ambientato Sapore di mare, film dedicato agli anni Sessanta che ebbe un successo talmente grande da rendere urgente la realizzazione di un sequel (Sapore di mare 2).

Certo, allora davanti alla cinepresa c’erano Christian De Sica, Jerry Calà, Isabella Ferrari, Marina Suma, Virna Lisi; ma il cambio generazionale è ben rappresentato dai suddetti nomi. E guai a pensare a un’operazione nostalgia. Guai a ipotizzare il tentativo di replicare la gloria che fu. No, i Vanzina parlano chiaro: “Per anni abbiamo ricevuto lettere di ragazzi che chiedevano un seguito, ma abbiamo aspettato trent’anni perché non avevamo intenzione di sfruttare semplicemente il successo di un film che ha cambiato radicalmente le nostre vite“. E poi, man mano, anche “grazie” alla cupezza dell’epoca attuale, è nata la voglia di “raccontare un’epoca in cui l’ottimismo e il sentimento prevalevano su tutto“: gli anni Ottanta.

Attraverso il racconto di due estati (quella del 1983 e quella del 1984) e diversi personaggi, Sapore di te disegna uno spaccato della società italiana di allora. “Ci sono Luca e Chicco – si legge nella sinossi ufficiale – due compagni d’università, che si innamorano della stessa ragazza. C’è Anna, che sta per laurearsi e che incontra Armando, uno Steve McQueen di provincia che gli rapisce il cuore. C’è la famiglia Proietti, con Alberto tifoso romanista, sua moglie Elena e la figlia diciassettenne Rossella, oggetto delle attenzioni di Luca e Chicco. C’è il Ministro De Marco, un simpatico socialista napoletano travolto dalla passione per la sentimentale e ingenua Daniela, una giovane soubrette di Drive In“.

E non mancano figure di contorno che contribuiscono a ricreare quelle atmosfere: “il bagnino Renato, che seduce le giovani straniere, la compagnia della spiaggia dei ragazzi sempre pronti a scherzi goliardici e a scappatelle sentimentali, i genitori di Luca, due borghesi milanesi che rimpiangono gli anni ’60…“. Nessun impegno, nessuna critica, nessun particolare messaggio fra le righe. Nel nome di una fisiologica maturità professionale è stato inserito qualche accenno alla situazione politica e sociale dell’epoca, ma il tutto resta in superficie ed è decisamente meglio così. Il nuovo lavoro dei Vanzina vuole essere un divertente romanzo sentimentale basato sull’amore, sull’amicizia, sul successo. E sul destino, che ha sempre un ruolo di prim’ordine. Il finale fa sorridere e un po’ commuove allo stesso tempo, si torna a casa di buonumore. Forse le immagini di repertorio avrebbe potuto essere evitate, forse la sceneggiatura avrebbe potuto essere più polposa; ma l’intento dei Vanzina è chiaro fin dall’inizio. E questa è la cosa più importante.

Foto by Ufficio Stampa

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