E’ ufficiale: Nymphomaniac, il film del controverso Lars Von Trier girato nel segno dello scandalo, sta per arrivare anche nel Bel Paese. I primi due volumi usciranno infatti il 3 aprile e il 24 aprile; della distribuzione si occuperà la Good Film (già distributrice, tra gli altri, di Dallas Buyers Club, Don Jon e Anita B) per un totale di circa 120 copie: poche, ma tutto sommato sufficienti considerato il prodotto in questione e considerato il probabile divieto ai minori di diciotto anni.
NYMPHOMANIAC, IL TRAILER SENZA CENSURE
Von Trier mancava dalle sale italiane da due anni e mezzo, ovvero da quando è stato proiettato Melancholia; per quanto riguarda Nymphomaniac, in Danimarca la prima parte ha incassato un milione di dollari mentre per la reazione degli americani occorrerà attendere il 21 marzo e il 4 aprile. Sempre la prima parte, nella versione priva di censure (durata: 145 minuti), è stata recentemente presentata al Festival di Berlino provocando applausi, sì, ma anche parecchie risate di scherno. La critica finora non è stata molto benevola, più di qualcuno indica Nymphomaniac come la più debole prove di Von Trier. Lui, intanto, continua a osservare il più categorico silenzio stampa (cominciato nel 2011 dopo le infelici battute su Hitler e gli ebrei) ma ha ugualmente trovato il modo per lanciare la sua provocazione: davanti alla folla di fotografi schierati alla Berlinale s’è presentato con una t-shirt nera con su stampata la Palma simbolo del Festival di Cannes e la scitta “persona non grata”. Tant’è.
In Nymphomaniac Volume I la protagonista ripercorre gli anni della sua giovinezza e dunque la protagonista Charlotte Gainsbourg lascia la scena a Stacy Martin, interprete delle scene più spinte dell’intera pellicola: “Interpretare Joe – ha dichiarato lei – era un’opportunità cui non potevo rinunciare. E’ una figura che contiene tanti diversi aspetti, non solo nudità e sessualità. Quando ho letto la sceneggiatura mi sono concentrata più sui dialoghi che sulle azioni, e poi, sul set, con la tecnica, ho superato il nervosismo. Joe è molto autonoma, felice di vivere per conto suo e senza nessuna paura di non piacere agli altri…penso che il film sia una celebrazione non solo della sessualità femminile, ma anche della presa di potere delle donne”.
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