Her, Micaela Ramazzotti doppia Scarlett Johansson: “Ce l’ho messa tutta”

E’ la mia prima volta al doppiaggio di un film così importante“: mette a nudo tutto il suo orgoglio ma anche qualche legittimo timore Micaela Ramazzotti a proposito della sfida sostenuta per Her, la pellicola di Spike Jonze che sbarcherà in Italia il prossimo 13 marzo con il titolo Lei e ha già conquistato un Gloden Globe per la Miglior sceneggiatura (firmata dal regista stesso) oltre a ben cinque nomination agli Oscar: Miglior film, Miglior sceneggiatura originale, Migliori scenografie, Miglior colonna sonora originale (di William Butler e Owen Pallett) e Miglior canzone originale (The Moon Song, musica di Karen, testo di Karen e Spike Jonze).

Il protagonista è Joaquin Phoenix, affiancato da Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde e – appunto – Scarlett Johansson; quest’ultima non è presente fisicamente ma compare soltanto sotto forma di voce. Voce che, nella versione italiana, appartiene dunque alla Ramazzotti. “La difficoltà principale – rivela l’attrice romana davanti alle telecamere di Supercinema nel corso di un’intervista in onda 5 oggi, 20 febbraio, in seconda serata su Canale 5 – è stata proprio quella di doppiare solo una voce, perché Scarlett nel film non appare mai. Parla e basta. Una vera sfida, insomma. Io ce l’ho messa tutta“. E sono tutti curiosi di scoprire il risultato finale, anche se qualcuno ha criticato la scelta di Micaela per un ruolo così delicato (ma i detrattori non mancano mai, fanno decisamente parte del gioco).

Intanto, ecco la sinossi ufficiale del film: “Los Angeles, in un futuro non troppo lontano. Theodore, un uomo solitario dal cuore spezzato che si guadagna da vivere scrivendo lettere ‘personali’ per gli altri, acquista un sistema informatico di nuova generazione progettato per soddisfare tutte le esigenze dell’utente. Il nome della voce del sistema operativo è Samantha, che si dimostra sensibile, profonda e divertente. Il rapporto di Theodore e Samantha crescerà e l’amicizia si trasformerà in amore ma…“. Ma aspettiamo il 13 marzo…

Foto Mario Cartelli/LaPresse

Impostazioni privacy