Dal 3 aprile: “Ti ricordi di me?”, “Divergent”, “Nymphomaniac”, “Il pretore”…

Da oggi – giovedì 3 aprile – al cinema ci sarà l’italianissimo Ti ricordi di me? (leggi la recensione) di Rolando Ravello con protagonisti Ambra Angiolini ed Edoardo Leo nei panni della narcolettica Bea e del cleptomane Roberto. I due si incontrano davanti allo studio dello psicoanalista che li cura e così cominciano un vivace cammino che li conduce all’amore. Sempre per il nostro Paese c’è Il pretore (leggi la trama) di Giulio Base e con Francesco Pannofino e Sarah Maestri: la storia è ambientata negli anni Trenta e ruota intorno ad Augusto Vanghella, un retore che – pur non essendo particolarmente bello – riesce ad attrarre donne di ogni tipo, tradendo così la moglie.

Tanto attesa è la prima parte di Nymphomaniac (leggi la recensione), la nuova opera del controverso Lars Von Trier che sarà in una versione di centodieci minuti (invece di centoquarantacinque): la protagonista ninfomane Joe è interpretata da Charlotte Gainsbourg; la disinibita Stacy Martin incarna la sua versione giovane ed è la parabola di questa ragazza dall’infanzia fino all’età matura. Gli adolescenti invece non aspettano altro che Divergent (leggi la recensione), la nuova saga – stile Hunger Games – diretta da Neil Burger e tratto dall’omonimo libro della trilogia fantascientifica scritta da Veronica Roth: cosa succede quando una ragazza si ribella a ciò che le accade intorno?

Sempre per l’Italia c’è Nottetempo, l’esordio cinematografico di Francesco Pisco con protagonista Giorgio Pasotti: un poliziotto intransigente, una ragazza innamorata e un cabarettista in declino non hanno nulla in comune, ma devono affrontare alcune esperienze insieme. E anche I corpi estranei (leggi la trama) opera del giovane Mirko Locatelli, presentata in concorso all’ottava edizione del Festival internazionale del film di Roma. Filippo Timi – che ha lavorato gratis – è un padre che lotta per la sopravvivenza di suo figlio che un tumore al cervello. Infine Father and Son è un film giapponese di Hirokazu Koreeda è una riflessione sull’essere padre e che interroga il sangue, il tempo e soprattutto il sentimento

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