Mister Ignis: Giovanni Borghi diventa il re dei frigoriferi

E’ andata in onda ieri – martedì 13 maggio – la seconda puntata della miniserie diretta da Luciano Manuzzi dal titolo Mister Ignis – L’operaio che fondò un impero (5.224.000 spettatori pari al 20.14 per cento di share) che racconta la storia di Giovanni Borghi, imprenditore milanese soprannominato “cumenda”. Un uomo che ha rivoluzionato il nostro Paese, portando nelle case degli italiani il frigorifero e la cucina a gas. Lo scrittore e giornalista Gianni Spartà ha pubblicato una sua biografia nel 2003 “Mister Ignis: Giovanni Borghi nell’Italia del miracolo” e proprio da queste pagine è nata la sceneggiatura della fiction. Borghi ha il volto di Lorenzo Flaherty e la moglie Maria De Paoli quello di Anna Valle.

Ci troviamo negli anni Quaranta nel quartiere Porta Garibaldi di Milano. La famiglia Borghi – il capofamiglia Guido (Massimo Dapporto) ed i figli Giovanni, Gaetano (Rodolfo Corsato) e Giuseppe (Denis Fasolo) – lavora in una piccola bottega. I ragazzi vendono fornelli elettrici in città e hanno un discreto successo, fino a quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale e l’intera famiglia è costretta a trasferirsi nella campagna della provincia di Varese. Ora bisogna ricominciare da capo. Hanno perso tutto, ma Giovanni ha un’idea: recuperare le lamiere rimaste sotto le macerie per costruire nuovi fornelli ed aprire una nuova azienda. Tutto va per il meglio e i Borghi scambiano i loro manufatti per ottenere in cambio prodotti alimentare necessari per sopravvivere.

Giovanni inizia ad investire nello sport, così da entrare con il marchio Ignis nelle case degli italiani. Quando il papà muore, diventa lui il capo dell’azienda ed inizia a progettare un prototipo di frigorifero capace di battere la concorrenza, ma per fare ciò è costretto ad assumere un ingegnere di un marchio a lui nemico. I frigoriferi sono pronti e gli spot passano anche su Carosello, ma Giovanni vorrebbe vendere il prodotto anche in America. Intanto Maria vorrebbe che il marito fosse più accanto alla famiglia, ma visto che è sempre assente allora lo lascia. Fortunatamente i due fanno pace, ma gli imprevisti sono sempre in agguato. La crisi economica colpisce anche la Ignis e Borghi ha uno scontro con gli operai che alla fine gli causerà un infarto. In ospedale scopre di avere addirittura un tumore e che gli restano pochi mesi di vita. Allora decide di mettersi in società con Philips per far sì che l’azienda non fallisca e prima di morire scrive una lettera immaginaria a suo padre per dedicargli tutti i successi ottenuti.

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