A testa alta: la storia dimenticata di tre giovani eroi rivive in un film tv

Andrà in onda lunedì 2 giugno su Rai Uno il film tv A testa alta per la regia di Maurizio Zaccaro (Un uomo perbene e Mafalda di Savoia) e la produzione di Sergio Giussani (Salvo D’Acquisto). E’ la storia di cinque giovani carabinieri che nell’estate del 1944 si trovano a Fiesole a fronteggiare le prepotenze dei tedeschi: tre di loro si sacrificano per salvare la vita a dieci civili presi in ostaggio dai nazisti e così vengono fucilati. Nel cast figurano Giorgio Pasotti, Ettore Bassi, Johannes Brandrup, Marco Cocci, Andrea Bosca, Giovanni Scifoni (presto sul set di Un passo dal cielo 3, leggi le anticipazioni), Alessandro Sperduti (leggi l’intervista di Velvet Cinema), Nicole Grimaudo, Ciccio Toccafondi e David Coco.

Il dramma ha inizio quando i carabinieri Giuseppe Amico (Pasotti), Alberto La Rocca (Cocci), Fulvio Sbarretti (Scifoni), Vittorio Marandola (Sperduti) e Sebastiano Pandolfo (Bassi) scortano una staffetta di partigiani in un passaggio particolarmente pericoloso. Scoppia così un conflitto a fuoco nel quale il partigiano Leonardo Lunari (Toccafondi) e Pandolfo perdono la vita. La Rocca, Sbarretti e Marandola riescono a fuggire, ma il tenente Hiesserich (Brandrup) li vuole ad ogni costo. Questi giovani eroi vengono uccisi il 12 agosto, proprio il giorno dopo la liberazione di Firenze.

In tutto questo tempo la vicenda è rimasta quasi sconosciuta: “Ho scoperto anche io questi fatti solo leggendo la sceneggiatura – ha ammesso Pasotti attraverso un’intervista a Sorrisi e Canzoni Tv – Se una storia come questa l’avessero avuta gli americani ci avrebbero fatto film, serie tv e quant’altro“. “E’ una vicenda che andava raccontata – ha continuato Bassi – La cosa che colpisce maggiormente è l’età di questi martiri: La Rocca aveva vent’anni, Sbarretti e Marandola ventidue”. Non è un caso che il film tv andrà in onda proprio il giorno della Festa della Repubblica e nell’anno in cui l’Arma festeggia i duecento anni dalla sua fondazione. Finalmente tutta l’Italia conoscerà questo pezzo di storia importante.

Foto by LaPresse/Mario Cartelli

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