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Categorie: Recensioni

3 Days to kill: Kevin Costner deve fare una scelta difficile

Vabbè, avrà anche ceduto la tentazione di rimpolpare il conto in banca con la pubblicità del tonno, ma ciò che non vuol dire che il suo talento e il suo fascino siano scomparsi. L’era più gloriosa è passata insieme al tempo, tuttavia Kevin Costner merita ancora la definizione di stella hollywoodiana. E domani, 5 giugno, approda nelle sale italiane con 3 Days to kill, action thriller diretto da Mcg di cui è protagonista nel ruolo di Ethan Renner, un agente della Cia che scopre di essere gravemente e irrimediabilmente malato.

3 DAYS TO KILL, I PRIMI MINUTI DEL FILM: VIDEO

Gli restano pochi mesi di vita e lui decide di trascorrerli dedicandosi a quelle famiglia che ha trascurato proprio a causa del suo mestiere; una famiglia composta dalla moglie e dalla figlia adolescente (Hailee Steinfeld) con cui non è riuscito a costruire un legame solido. Recuperare è la sua intenzione. Ma un altro agente segreto (Amber Heard) gli affida un’ultima e pericolosa missione il cui risultato finale coincide con l’eliminazione dell’Albino e del Lupo, due temibili criminali cui la Cia dà la caccia quasi da sempre. Se Ethan li prenderà, in cambio avrà una cura miracolosa – ma ancora in fase sperimentale – che potrebbe permettergli di guarire. Cosa fare? Accettare oppure no?

Action thriller, dicevamo. Ma non mancano tratti di commedia sentimentale, soprattutto quando si descrive il rapporto fra Renner e la figlia adolescente, i tentativi di bruciare le tappe e recuperare tutto ciò che è stato perso o che non ha mai preso forma. Il protagonista è un duro dal cuore tenero, e Costner nell’impersonarlo non si risparmia anche se il risultato finale avrebbe potuto essere più intenso. La fotografia di 3 Days to kill lascia un po’ a desiderare ma in compenso la sceneggiatura scritta da Luc Besson e Adi Hasak è abbastanza solida e non priva di piacevoli impennate. Per quanto riguarda la regia, ahinoi bisogna dire che l’impronta di McG è troppo poco evidente. Quasi neutra.

Conclusione? La conclusione è che vale la pena andare al cinema se non si hanno troppe aspettative e troppe pretese ma si vuole passare il tempo in modo gradevole, seguendo una vicenda che raggiunge i picchi migliori nelle scene d’azione. Meglio risparmiare i soldi del biglietto, invece, se ti ha voglia di un “filmone”: non è questo il caso.

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