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Categorie: Recensioni

Cenerentola: altro che principe azzurro, Ella si salva da sola

Conto alla rovescia per gli amanti della favola di tutte le favole: la nuova Cenerentola di Kenneth Branagh arriva al cinema domani giovedì 12 marzo. Protagonisti sono la giovane ed eterea Lily James e l’affascinante Richard Madden. (qui il trailer ufficiale)

La storia inizia come è noto: la piccola Ella cresce felice tra mamma e papà. Ma la sua serenità viene turbata presto dalla morte della madre, che le fa promettere di essere sempre coraggiosa e gentile con tutti. Doti indispensabili per sopravvivere quando, qualche anno più tardi, il padre si risposa con una donna dispotica e ambiziosa, Lady Tremaine (Cate Blanchett). Tanto che, quando anche l’altro genitore muore, Ella viene relegata al ruolo di governante e soprannominata Cinderella. Un giorno, mentre tenta di fuggire a cavallo nel bosco, incontra Kit, ed è a questo punto che tutto cambia.

Perché, sebbene lo spunto sia lo stesso dell’arcinota fiaba popolare divenuta poi un Classico Disney, in questa versione Ella non è affatto una ragazzina addolorata che sogna di essere salvata dal principe azzurro. Dagli anni Cinquanta (il cartone animato sopracitato è uscito proprio nel 1950) a oggi le donne hanno fatto molta strada, si sono emancipate. E così anche la protagonista. I soprusi e le cattiverie subite da matrigna e sorellastre l’hanno temprata e se resiste è solo per mantenere le promesse fatte al padre e alla madre: prendersi cura del luogo in cui è nata e rimanere una persona gentile e generosa. Tanto che, appena le tre arpie iniziano a chiamarla Cenerentola, la povera Ella tenta di scappare e per puro caso incontra l’uomo che deciderà di amare.

Nella pellicola di Branagh, quindi, convivono allo stesso tempo modernità e classicismo: i personaggi sono freschi, ma è classica la loro rappresentazione iconografica, sono moderni anche il messaggio e la messa in scena, mentre classiche le scenografie di Dante Ferretti, i costumi di Sandy Powell e la musica di Patrick Doyle. Il tutto in un mix piuttosto convincente e, a tratti, anche divertente (soprattutto nelle scene con la fata madrina/, che darà allo spettatore modo di non sentirsi spaesato e di ritrovare tutti gli ingredienti della favola che conosce e ama, senza dimenticare il messaggio finale: chi veramente vuole cambiare qualcosa nella propria vita può benissimo “salvarsi da solo”.

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