Braccialetti Rossi: la terza stagione ci sarà (e Leo non muore)

Gli estimatori della fiction Braccialetti rossi fremono da una parte, ma sono malinconici dall’altra. Perché la seconda stagione è quasi giunta al termine: domenica 15 marzo sarà trasmessa in prima serata su Raiuno l’ultima puntata. Finora gli ascolti sono stati ottimi, l’8 marzo i telespettatori hanno superato quota 6 milioni per uno share pari al 23,64 per cento (qua il riassunto). Per la chiusura ci si aspettano risultati ancora superiori. E finalmente verrà sciolto il dubbio più pressante: Leo morirà oppure no? Ebbene no: si tiri pure un sospiro di sollievo. E’ il suo stesso interprete, ovvero Carmine Buschini, a confermarlo dalle pagine del settimanale Tv Sorrisi e Canzoni.

Dovrebbe esserci la terza stagione di ‘Braccialetti’ e due progetti per il cinema“, dice il quasi diciannovenne romagnolo. E quel condizionale lascia intendere che, se il nuovo capitolo ci sarà, tornerà sul set pure il coraggioso Leo. Per quanto riguarda i progetti per il cinema, al momento preferisce non svelare dettagli. Ma in compenso fornisce altre news: “Farò l’esame per entrare al Centro sperimentale di cinematografia e mi trasferirò a Roma“. Vuole diventare attore a tutti gli effetti, vuole guadagnarsi da vivere con la recitazione e ormai non ha dubbi.

Attualmente vive a Longiano, piccolo centro in provincia di Forlì–Cesena, con i genitori, il fratellino di due anni e mezzo e la sorellina di un anno. Frequenta l’ultimo anno di liceo scientifico e ammette di avere qualche punto in comune con Leo: “Lui è più istintivo, mentre io sono più riflessivo, ma nel complesso siamo simili. Anch’io se ho un problema lo tengo per me“. Come spiega il grande successo di Braccialetti rossi? “Nonostante i personaggi siano cresciuti, siamo riusciti a ricreare la stessa magia. Poi credo che il pubblico si sia affezionato ai valori che trasmettiamo: il coraggio, l’amore, l’amicizia. Leo e gli altri sono diventati riferimenti per tanti ragazzi non per la bellezza, ma per come reagiscono alla sofferenza, stando insieme“. Impossibile dargli torto.

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