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Unfriended, l’horror ambientato su Skype divide gli animi: “Non vedo l’ora”, “E’ un flop”

Distribuito dalla Universal Pictures approda nelle sale italiane oggi, 18 giugno, Unfriended. Ovvero l’horror made in Usa diretto da Levan Gabriadze, costato solo un milione di dollari e girato interamente come una sequenza di inquadrature da webcam: lo schermo su cui si posano gli occhi dello spettatore coincide infatti con quello del MacBook Air di Blaire, una delle protagoniste, interpretata da Shelley Henning. Tutto accade attraverso una videochat collettiva su Skype e Facebook: la ragazza e i suoi amici – vivono tutti a Fresno, in Califonia – sono perseguitati da una figura misteriosa, che cerca vendetta in seguito alla pubblicazione online di un video. Video che, esattamente un anno prima, ha spinto al suicidio Laura Barns poiché la metteva crudelmente e inesorabilmente in ridicolo. E’ davvero suo l’account che s’inserisce nella chat di gruppo? Lì per lì Blaire e gli altri pensano a uno scherzo, tuttavia poi cominciano a succedere cose a dir poco inquietanti. Il pericolo si fa sempre più concreto.

Si tratta dunque di una sperimentazione in piena regola, da un punto di vista sia tecnico che contenutistico. Anche la produzione, capitanata da Jason Blum (Insidious, Sinister, Paranormal Activity), si è mossa nel segno dell’originalità: i casting sono stati effettuati tramite video chat (Skype, appunto) e ciascun attore è stato chiamato a sviluppare il proprio profilo contando principalmente sull’improvvisazione. Insomma, siamo nel campo del Found Footage ma il chiaro tentativo è quello di adeguarsi ai tempi. Di parlare lo stesso linguaggio che ormai accomuna tutti i giovani del mondo.

Negli Stati Uniti, finora, Unfriended ha incassato 44 milioni di dollari; in Italia l’attesa è cresciuta di giorno in giorno ma adesso – e proprio in Rete – i giudizi stanno andando in direzioni opposte: c’è chi non vede l’ora che arrivi il momento di accomodarsi in poltrona a luci spente e chi invece già definisce questo film un flop. Molti si lamentano anche della durata ridotta: un’ora e venti. Quale “fazione” vincerà? Al botteghino l’ardua sentenza.

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