Cose nostre: storie di chi ha lottato contro la ‘ndrangheta

Su Rai1 il ritorno di Cose Nostre, questa volta in prima serata, per raccontare le storie di quelli che hanno denunciato la mafia e per questo vivino sotto scorta.

Non se ne parla mai, o comunque se ne parla troppo poco. Che vita fanno le persone che hanno avuto il coraggio di denunciare? Quelle che non si sono fermate all’opzione apparentemente più semplice, quella dell’omertà. Quelle che hanno avuto coraggio, quel coraggio che appartiene a pochi, e gli ha permesso di parlare. Parlare per denunciare, ma anche per raccontare. In tv e sui giornali, quello più conosciuto è sicuramente Roberto Saviano, che denunciando Gomorra, ha cambiato la sua, diventando anche un simbolo della lotta. Ma bisogna ricordare che non è l’unico.

Cose nostre ha proprio questo obiettivo, dare voce a chi per aver parlato ha cambiato la propria vita. Perchè nell’immaginario chi denuncia va sotto scorta e spesso sparisce. Ma com’è la loro vita di tutti i giorni? Chi sono queste persone? Cose nostre racconta le loro storie. Un programma già andato in onda questo inverno, con un focus sui giornalisti, ma che si è ben pensato di allargarne l’obiettivo anche sulla gente comune che vissuto la ‘ngrangheta sulla propria pelle.In particolare, gli eroi di Cose nostre sono quattro: Viviana Balletta (vedova  dell’oculista Fortunato De Rosa), Antonino De Masi (imprenditore di Gioia Tauro), Gaetano Saffioti (imprenditore di Palmi) e Antonino Bartuccio (ex  sindaco di Rizziconi).

Cose nostre
Photo Credits Facebook

Storie vere presentate al pubblico dai protagonisti che le hanno vissute per quello che si può considerare un docu-fiction degno del servizio pubblico. Perchè nonostante il filone cinematografico e televisivo abbiano la forza di far immedisimare, creando dei veri e propri eroi (basti pensare a I cento passi di Marco Tullio Giordana), alla narrazione della realtà rimane sempre la grande forza degli occhi di chi le vicende le ha vissute in prima persona.

 

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