Alberto Sordi e “maccherone m’hai provocato”: com’è nata la scena cult

La scena epica del film ‘Un americano a Roma’ con Alberto Sordi, dettagli poco noti di un momento cult del cinema italiano.

I personaggi interpretati da Alberto Sordi sono tanti e ognuno di essi ha una particolarità. Molti sono diventati a noi familiari, talmente tanto che anche senza aver visto il film sono noti a chiunque.

Una delle scene indubbiamente più menzionate e ricordate è quella del film ‘Un americano a Roma’, una pellicola del 1954 diretta da Steno. Un film considerato comico, ma con delle sfumature importanti di satira a mettere in evidenza luoghi comuni del secondo dopoguerra italiano, in particolare chiaramente riguardo il mito degli Stati Uniti, meta agognata e dipinta come terra promessa per molti.

Il protagonista del film Nando Mericoni (Alberto Sordi) è appunto ossessionato dal mito dell’America e si presta a situazioni grottesche e paradossali. La scena diventata simbolo del film vede Nando Mericoni ‘affrontare’ un piatto di maccheroni con la ben nota frase: “Maccarone m’hai provocato e io ti distruggo adesso, io me te magno”. Cosa si nasconde dietro quella splendida fotografia?

Alberto Sordi alle prese con il ‘maccarone’, i segreti dietro la fotografia passata alla storia

La bellezza di quella scena è racchiusa in uno scatto, uno dei più famosi della cinematografia italiana in cui si vede Alberto Sordi che con una gran forchettata si infila la pasta in bocca. Dietro quello scatto si nasconde una storia, a parlarne Alessandro Canestrelli Jr.  che insieme al padre si è occupato di raccogliere moltissime immagini creando un archivio di eccezionale importanza.

Alessandro Canestrelli Jr. Durante la presentazione fatta alla stampa presso il parco di divertimenti MagicLand di Valmontone, dove è stato intitolato ad Alberto Sordi il Gran Teatro, ha parlato di quello scatto:

Alberto Sordi scena maccheroni fotografia Un americano a Roma
Una scena del film ‘Un americano a Roma’ (YouTube) – VelvetCinema.it

“Mio padre era un uomo semplice e quindi gli ha detto ‘Albe’ ti prego di’ maccherone me te magno e andiamo al cestino’. Solo che aveva davanti un genio e Alberto rese quella scena immortale. […] Quindi è una scena nata per fame. C’erano tanti scatti di quella scena ma se ne salvarono solo tre” […]. La scatola di scarpe in cui erano state messe era andata persa. Dopo anni ho trovato una scatola con su scritto ‘Vedute di Roma’ e dentro c’erano tutte le foto del film,  anche se ormai si conoscono solo quelle tre”.

Il più grande archivio fotografico italiano: oltre 60 milioni di scatti

Alessandro Canestrelli Jr. insieme al padre ha messo insieme un enorme archivio fotografico di oltre 60 milioni di scatti. Alessandro Canestrelli Sr fondò un’agenzia per poter racchiudere sotto lo stesso marchio, Reporters Associati & Archivi, tanti fotografi che avessero in comune la passione per la settima arte.

Nell’archivio sono presenti 24mila titoli di film, non solo foto dal set ma anche scatti prodotti nelle pause oppure durante i provini. Un salto nel passato purtroppo ormai lontano che, grazie a questi contributi senza tempo possiamo ancora assaporare.

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