Carlo Verdone e lo zio architetto: ecco chi era Gastone progettista di ville di attori internazionali

Carlo Verdone ha parlato del suo caro zio architetto, Gastone, progettista di ville di attori internazionali e figura di rilievo per la sua infanzia. 

Ci sono autori in grado di far emozionare anche attraverso un semplice post di Instagram. È questo il caso di Carlo Verdone, regista e sceneggiatore capace di creare opere comiche ma riflessive allo stesso tempo.

Carlo ha pubblicato un post sul suo profilo ufficiale nel quale ha ricordato lo zio Gastone, un noto architetto che nel corso della sua carriera ha lavorato per alcune stelle del cinema internazionale. Ecco qual è stata la dedica che Verdone ha fatto al suo caro zio.

Carlo Verdone, il post su Instagram per ricordare suo zio Gastone

Carlo Verdone ha voluto utilizzare il suo account ufficiale Instagram per comunicare ai suoi fan un ricordo che gli è venuto in mente in merito a suo zio Gastone, una figura importante per la sua infanzia.

Carlo Verdone, il ricordo di suo zio Gastone, architetto, su Instagram
Carlo Verdone, su Instagram il ricordo per lo zio Gastone – Foto: ANSA/FABIO FRUSTACI (VelvetCinema.it)

Infatti, Verdone ha pubblicato su Instagram una foto del “Cafè de Paris” un bar di Roma molto importante, in passato considerato uno dei migliori bar d’Italia. L’attore ha spiegato ai fan che quando era giovane frequentava il bar, anzi, in verità fu proprio suo zio Gastone a farglielo scoprire perché lo frequentava molto spesso. Suo zio gli insegnò anche come comportarsi al banco e quanto lasciare di mancia.

Ancora, il regista ha ricordato di come suo zio fosse un architetto molto famoso ma con un’incredibile visione artistica, con un talento simile a quello di un pittore astrattista. Inoltre, nel suo post Verdone ha aggiunto addirittura che lo zio è stato progettista di una delle ville più belle di Anthony Quinn, star di Hollywood dei tempi d’oro del cinema e attore in opere come “Viva Zapata!” e “Brama di Vivere”.

Verdone ha anche sottolineato come lo zio non esigeva alcun pagamento in anticipo per i lavori che svolgeva, anzi, il pagamento era sempre posticipato e diverse volte non avveniva. Per questa ragione, il regista ha aggiunto che alla fine l’architetto si è ritrovato in una condizione di indigenza. Comunque, Carlo ha voluto ricordare con queste righe una figura importante per lui, visto che a distanza di anni alla vista di un semplice bar ricorda ancora con affetto suo zio.

Infine, Carlo Verdone, dopo aver condiviso il suo pensiero, ha chiuso il post con una riflessione dal retrogusto ottimista. Infatti, lo sceneggiatore ha scritto: “Questa mattina osservando la porta d’ingresso del Café de Paris ho visto l’ oggi in tutto. Ma ho riflettuto che vivere di ricordi, se sappiamo e possiamo conservarli, è un gran conforto, una grande fortuna“.

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