Disney e grassofobia: da spalle comiche a super cattive, non c’è spazio per principesse taglia 52

Fin da giovani ci viene insegnato che “il magro è bello”, senza nemmeno accorgerci che la Fat Phobia si cela anche nei film più innocui.

Nella nostra società, siamo immersi in un mare di stereotipi che spesso assimiliamo senza neanche rendercene conto. Un esempio lampante è la persistente dicotomia tra bellezza e magrezza che viene trasmessa attraverso vari canali mediatici.

Tuttavia, esiste una forma di intrattenimento, apparentemente innocua, che negli anni ha contribuito ad alimentare questo pregiudizio: i cartoni animati. Questi programmi, pensati per intrattenere ed eventualmente educare i bambini, finiscono spesso per perpetuare e consolidare stereotipi dannosi sull’aspetto estetico, rafforzando l’idea che essere magri sia sinonimo di essere belli.

Cartoni animati e Fat Phobia: una discriminazione “innocente”

Per molto tempo, i media hanno promosso l’idea che l’essere snelli sia sinonimo di bellezza, mentre l’essere sovrappeso è spesso associato a caratteristiche negative. Disney, uno dei colossi dell’industria dell’animazione, non fa eccezione. I personaggi in sovrappeso vengono spesso rappresentati in modo negativo, perpetuando stereotipi pericolosi. Infatti, spesso il cattivo della storia è corpulento, come ad esempio Ursula in “La Sirenetta” o come WALL-E, in cui gli individui con un fisico più grande vengono raffigurati come lenti, stupidi, pigri o inferiori.

La grassofobia nei film d'animazione
Spesso i personaggi con un fisico sovrappeso vengono raffigurati negativamente – Foto: credits pinterest @cam.tv – VelvetCinema.it

Queste figure, pur essendo amate dal pubblico, sono spesso al centro di battute legate al loro peso o al loro aspetto fisico, e raramente sono rappresentati come personaggi eroici o coraggiosi. Prendiamo ad esempio Mrs Potts, la teiera di “La Bella e la Bestia“, Nilla, la tata dei cuccioli in “La Carica dei 101“, Lady Cocca di “Lilli e il Vagabondo” e le tre fate madrine Flora, Fauna e Serenella di “La Bella Addormentata nel Bosco“. Queste sono tutte donne grasse, di mezza età, che incarnano il ruolo materno, e vengono spesso raffigurate come goffe e impacciate. Sebbene amabili e affettuosi, non sono mai i protagonisti delle storie. Vengono utilizzate piuttosto come personaggi di supporto, alvolta per un tocco di umorismo o per fornire saggezza e guida ai protagonisti principali.

Le persone più robuste vengono spesso erroneamente associate a una mancanza di intelligenza. Questo stereotipo non solo è sbagliato, ma rappresenta anche un grave danno per i bambini, che potrebbero imparare a giudicare gli altri basandosi solo sull’aspetto fisico, sviluppando così idee negative su sé stessi e sugli altri. Ciò può influire negativamente sull’autostima e sull’immagine di sé. È fondamentale, invece, insegnare ai bambini a rispettare e accettare le differenze tra le persone, inclusa la diversità delle forme e delle dimensioni del corpo. Disney sembra tuttavia cercare di cambiare questa narrazione. Secondo diverse fonti, nel cortometraggio “Reflect” è stata introdotta di recente Bianca, una protagonista in sovrappeso. Questo cambiamento potrebbe inviare un segnale significativo verso una rappresentazione cinematografica più inclusiva.

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