Bruce Willis, il drammatico racconto degli amici: “Non parla quasi più”

L’attore è da diversi mesi alle prese con la malattia e, secondo quanto riportato da fonti a lui vicine, il peggioramento sarebbe importante

Uno degli amici storici, nonché collega, di Bruce Willis si è fatto avanti negli ultimi giorni per togliersi un peso evidentemente troppo grande per il suo cuore. Ha voluto raccontare ciò che l’attore sta vivendo in questi mesi e il peggioramento al quale è andato incontro da quando la famiglia ha annunciato la sua diagnosi in pubblico.

L’anno scorso infatti, a marzo per l’esattezza, erano stati proprio i famigliari a spiegare attraverso una nota il motivo della lunga assenza dalle scene. Inizialmente, a Willis era stata diagnosticata una forma di afasia poi i medici, col comparire di nuovi sintomi, si sono visti costretti a rettificare.

Bruce Willis peggiora, le parole di un amico preoccupano

Il racconto di Glenn Gordon Caron colpisce nel segno, sia lui che i fan trattengono a stento la commozione per quanto sta accadendo a una delle più grandi star di Hollywood. Bruce Willis sta lottando contro la malattia da tempo, ora però le sue condiziono sarebbero peggiorate repentinamente, come raccontato dall’amico e collega in un’intervista rilasciata ai microfoni di Page Six.

Bruce Willis, le sue condizioni di salute peggiorano: cos'è successo
L’attore Bruce Willis, oggi ha 68 anni, in una delle ultime apparizioni in pubblico – velvetcinema.it (fonte foto ANSA)

I due hanno lavorato assieme nella sitcom da lui ideata alla fine degli anni ‘80 Moonlighting, che in Italia è uscita con il nome Agenzia Blue Moon e Agenzia Luna Blu. Nello sceneggiato l’attore interpretava il personaggio di Dave Addison, che ha contribuito enormemente nel farlo conoscere al grande pubblico – il decennio successivo sarà poi quello della consacrazione definitiva con Pulp Fiction, Die Hard, L’esercito delle 12 scimmie, Armageddon, Il sesto senso.

Purtroppo non ci sono buone notizie, anzi la situazione pare sia cambiata in peggio nel giro di diversi mesi, dopo che a febbraio la famiglia aveva ufficializzato la nuova diagnosi in un comunicato dove non si parlava più di afasia ma di demenza frontotemporale. “Abbiamo una diagnosi più specifica. La sua difficoltà nel comunicare, purtroppo, era solo uno dei sintomi”, si legge.

Al conciso resoconto si aggiunge quello di Gordon Caron: “Dopo tre minuti non sa più chi sono. Fa fatica a parlare; era un lettore affamato ma adesso non ne vuole sapere. Alcune capacità di linguaggio non sono più a sua disposizione ma è ancora Bruce. Quando sei con lui sai che si tratta di lui e bisogna essere grati per il fatto che è ancora qui. Tuttavia, la sua gioia di vivere è totalmente scomparsa”.

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