Su Prime il film più spaventoso degli ultimi vent’anni: noi non siamo riusciti a guardarlo fino alla fine

Su Prime troviamo il film più spaventoso degli ultimi vent’anni. Si tratta di un’opera drammatica a tinte horror che sicuramente fanno venire i brividi sulla schiena.

La tensione è palpabile fin dai minuti iniziali. Noi non siamo riusciti a guardarlo fino alla fine e sono moltissime le persone che si sono sentite scosse dopo la visione.

Apparentemente questo film, della durata di 98 minuti, non vede nulla di particolarmente forte nella sua prima ora di visione. Non che nell’ultima mezz’ora accada qualcosa di incredibilmente cruento, tolte un paio di sequenze, ma la tensione è veramente al centro dell’opera dall’inizio alla fine. Lo stile di regia e le espressioni dei protagonisti sicuramente creano uno stato di malessere all’interno dello spettatore che piano piano viene inghiottito da un vero incubo.

Il film più spaventoso degli ultimi vent’anni su Prime Video

Prime Video ha avuto la possibilità di mandare in onda il film più spaventoso degli ultimi vent’anni che non è passato in sala nel nostro paese. Ancora una volta la Scandinavia ci porta al centro di un incubo come era accaduto nel 2008 grazie all’ottimo film svedese Lasciami entrare di Tomas Alfredson. Stavolta a scendere in campo sono la Danimarca in collaborazione con i Paesi Bassi per l’uscita di Speak No Evil.

Il film di Christian Tafdrup racconta una storia semplice che si trasforma in vero e proprio orrore. Bjorn e Louise sono in vacanza in Toscana con la figlia Agnes. Qui incontrano una coppia olandese, Patrick e Karin, anch’essa in ferie insieme al figlio Abel. Questi ultimi invitano i primi a fare una vacanza in Olanda, ma il viaggio non andrà proprio come ci si sarebbe aspettati.

Film spaventoso
Il film più spaventoso degli ultimi vent’anni (VelvetCinema.it)

Anche il marketing è stato protagonista all’interno del contesto. Il titolo e l’immagine di copertina sono molto forti e già questo fa capire allo spettatore che il viaggio sarà qualcosa di molto lontano da qualcosa di normale. Da sottolineare che nel film ci sono solo due sequenze, anche piuttosto brevi, dove si vede sangue e il fattore psicologico la fa da padrone fin dalle primissime inquadrature.

Inutile negare che sono improvvisamente spuntati i fan del regista che sperano in un secondo film di altrettanto valore. Di certo però questo film apre l’ennesimo capitolo del neo movimento legato all’horror sofisticato che vede in Jordan Peele, Ari Aster e Robert Eggers i capostipiti. Speriamo davvero che il genere sia pronto ad accogliere un nuovo maestro in grado di regalarci tanti film come questo.

Gestione cookie