Vietati in Italia, film scandalo: i motivi non sono però sempre condivisibili

Tanti film in un passato più remoto, ma anche recente, sono dovuti passare sotto le forche caudine della censura. L’ultimo caso è quello di una pellicola italiana…

La censura cinematografica risulta abolita in Italia da oltre due anni, cioè dal 5 aprile 2021, secondo un decreto firmato dall’allora Ministro della Cultura Dario Franceschini. Al posto di quella obsoleta norma che vietava la proiezione di alcune pellicole o ne limitava il pubblico in base all’età, è stata istituita una Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione generale per il cinema del Ministero della cultura, composta da 49 membri scelti tra professionisti del settore, educatori ed esperti di pedagogia, giuristi e rappresentanti di associazioni di tutela degli animali.

Ma la suddetta Commissione non può in alcun modo impedire la proiezione di un film, ma esprimere un parere che sarà poi rimandato a produttori e distributori della pellicola che dovranno indicare l’età consigliata per la visione: i film destinati ai cinema sono divisi in quattro categorie, quelli vietati ai minori di 6, di 14 e poi di 18 anni; infine quelli adatti a tutte le età. Non si può più vietare a certi film di uscire nei cinema o imporre tagli o modifiche a determinate scene. Alla Commissione, infine, il compito di giudicare se l’età pensata sia corretta o meno.

Nonostante ciò, però, “La Scuola Cattolica”, pellicola diretta da Stefano Mordini e interpretata da Riccardo Scamarcio, Benedetta Porcaroli, Jasmine Trinca, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, tra gli altri, è stata vietata ai minori di 18 anni. Solo i maggiorenni potevano recarsi in sala per prendere visione del film che narra del famigerato delitto del Circeo, avvenuto nel 1975, in una villa alle spalle del promontorio laziale. Secondo la relazione della Commissione il film “equiparava vittime e carnefici”. Eppure non c’era accordo unanime tra i membri dell’organismo.

La censura e un rapporto complicato con il cinema

Sul Fatto Quotidiano veniva infatti riportato il parere di uno dei membri della Commissione, Alberto Farina, decisamente contrario alla scelta di vietare il film ai minorenni: “Sebbene da mesi sia stato annunciato il cambiamento delle norme che regolano la Revisione Cinematografica, questa decisione è stata presa ancora sulla base del vecchio sistema, perché in tutti questi anni ancora non è stato avviato quello nuovo”.

Arancia Meccanica di Kubrick
Il film di Kubrick venne censurato in molti paesi – Ansa Foto – Velvetcinema.it

Ma “La Scuola Cattolica” è l’ultimo esempio di film che è stato vietato in Italia a una buona fetta di pubblico. La Censura nacque nel 1913, di fatto insieme al cinema, con l’approvazione della Legge Facta. In Italia, durante il regime fascista, fu vietata la proiezione di “Scarface – Lo sfregiato”, considerato offensivo verso l’Italia e il suo popolo. Un capolavoro come “La dolce vita”, uscito in Italia nel 1960, venne dapprima vietata ai minori di sedici anni, a causa della presenza – secondo la Censura – di istigazioni al suicidio, parolacce e scene di spogliarello.

Solo nel 1975 il divieto venne ristretto ai minori di 14 anni. Decisivo nell’iniziale ostracismo nei confronti del film di Fellini fu l’intervento del Vaticano che giudicò il film immorale e accusando il regista di portare sullo schermo valori contrari alla morale cristiana. Un’altra pellicola che subì la mannaia della censura fu “Arancia Meccanica”. Nonostante Stanley Kubrick puntasse con il film a inviare un messaggio di condanna e degradazione della violenza in ogni sua forma, il film venne giudicato troppo crudo e deviante e in molte parti del mondo venne vietato ai minori di 18 anni. Compresa l’Italia. Solo nel 1998 arrivò il via libera per restringere lo stop ai minori di 14 anni.

Un film che venne duramente censurato e che fece passare molti guai anche al suo regista è “Ultimo tango a Parigi”: Bernardo Bertolucci venne anche condannato a due mesi di carcere (con la condizionale) per essersi rifiutato di tagliare del tutto la cosiddetta “scena del burro” tra Marlon Brando e Maria Schneider. E così nel ’76 arrivò la condanna per Bertolucci e la scelta di distruggere i negativi del film. Solo undici anni dopo, nel 1987, dopo una lunga querelle legale, arrivò la sentenza di proscioglimento per Bertolucci e al film venne consentito di passare in televisione.

Ultimo Tango a Parigi con Marlon Brando e Maria Schneider
Ultimo Tango a Parigi causò molti problemi a Bernardo Bertolucci – Ansa Foto – Velvetcinema.it

A proposito di televisione: nel 2019 la Rai decise di tagliare diverse scene di “The Wolf of Wall Street” di Martin Scorsese prima di mandarlo in onda sulle proprie reti. Vennero eliminate le scene di sesso, le scene con riferimenti sessuali e quelle in cui si usa droga. Questo ovviamente scatenò molte polemiche, soprattutto sui social. Scalpore fece anche la scelta della Rai di tagliare alcune scene di “Brokeback Mountain” e “Le regole del delitto perfetto” in cui si vedevano momenti d’amore omosessuale. 

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