#Review: Rush, Niki Lauda e James Hunt a confronto: amicizia e rivalità

Chris Hemsworth e Daniel Bruhl sono arrivati a Roma insieme al regista Ron Howard (diventato famoso come attore grazie alla serie tv cult Happy Days e poi dietro la macchina da presa per A beautiful mind, Il codice Da VinciAngeli e demoniApollo 13) per presentare alla stampa il film Rush, atteso in Italia a partire dal 19 settembre.

La pellicola racconta la rivalità fra Niki Lauda, interpretato da Daniel Bruhl, alla guida della Ferrari, e James Hunt, Chris Hemsworth, alla McLaren, nel campionato di Formula 1 del 1976. Tra i protagonisti anche l’attrice rumena Alexandra Maria Lara, nei panni della moglie del pilota austriaco e Pierfrancesco Favino, che nel film interpreta Clay Regazzoni. Il regista ha spiegato ai giornalisti presenti: “Ho usato come riferimento molti documentari sul rock anni ’70, perché per glamour, sensualità e fascino erano mondi che avevano molti elementi in comune”.

LE FOTO DEL CAST ALL’ANTEPRIMA DEL FILM A ROMA

[nggallery id=282 images=5]

Lauda e Hunt erano molto diversi: il primo schivo e riservato, mentre il secondo più estroverso ed amante delle belle donne. Molto amici, furono in competizione per anni, anche quando Lauda fece un terribile incidente nel 1976 dal quale uscì sfigurato. Hunt è morto nel 1993 a soli 45 anni a causa di un infarto, anche se molti danno la colpa all’alcol e al fumo, mentre Lauda dal 2012 riveste il ruolo di intervistatore dei piloti classificati ai primi tre posti dei gran premi.

I due attori sono convincenti nei loro personaggi e riescono con semplicità a coinvolgere tutto il pubblico in un turbine di emozioni. Si tratta di una storia vera e quindi arrivare al cuore della gente è più facile: il soggetto era servito su un piatto d’argento, ma con la sceneggiatura di Peter Morgan diventa tutto più sublime. Come non sfruttare questa storia e principalmente la rivalità tra i due piloti. Quindi non solo la narrazione di due sportivi, di come sono arrivati al loro posto e come vivono queste gare, ma in particolare gli incontri/scontri della vita. Un pretesto per fare luce su se stessi. Il dialogo finale tra Lauda e Hunt dà un sapore diverso a tutto il resto del film.

Foto by Kikapress

Impostazioni privacy